Cristian, sogni da «più bello d’Italia» con la... Provvidenza

Lei, insegnante precaria a Pietra Ligure, 44 anni, madre sigle di una bambina di 10 anni. Nel cassetto un romanzo mai pubblicato. Diciassette euro sul conto corrente. Lui, bellissimo 26enne bresciano di Concesio, infanzia traumatica, il sogno sempre vivo - ma più volte infrantosi - di fare l’attore. Così per vivere ha lavorato ovunque, dalle pompe funebri all’officina meccanica. L’ultimo colpo che lo ha mandato a terra risale ad un anno e mezzo fa.
Tra due gallerie della strada che collega Gussago alla bocca della Valtrompia si distrae per raccogliere il cellulare che vibra, scivolato giù vicino ai pedali, e finisce con l’auto sotto un tir. Si salva per miracolo. I protagonisti. Lei è Provvidenza Migliaccio, lui Cristian Leo, all’anagrafe Giuseppe, che oggi si gioca al Piper Club di Roma la possibilità di diventare «Il + bello d’Italia» nel concorso ideato da Carlo Mighetti. Il loro incontro risale allo scorso 2 novembre. È un aggancio casuale, ma cambia entrambe le vite. Lei vede una foto di lui sui social, lo contatta. Si parlano al telefono, si vedono di persona.
Cristian si apre a Provvidenza e le racconta tutta la sua storia. Provvidenza ne viene travolta e decide immediatamente di scrivere un libro su di lui. Un romanzo sul loro incontro. Investe i pochi risparmi che ha sul ragazzo. «È nella mia vita da poco più di un mese, ma mi sembra di conoscerlo da sempre», confessa lei, che in pochi giorni è passata dall’essere biografa al diventare manager. È lei che scandaglia la Rete a caccia di concorsi e possibilità di lavoro per Cristian.
Il sogno comune è racimolare i quasi 4mila euro necessari per iscrivere il giovane ad un’importante scuola per attori di Roma. La stessa città che scrittrice e modello raggiungono in queste ore con sì e no 200 euro in tasca in due. «Incredibile il numero di cose che ci lega - racconta Provvidenza -: a partire dalla povertà!». Intanto, appunto dopo appunto, stanno prendendo corpo i capitoli di «La tempesta in un orgasmo di emozioni», il libro sull’incontro.
Su Facebook esiste una pagina ufficiale dedicata a Cristian che cresce di giorno in giorno. «A Provvidenza ho raccontato cose che nemmeno mia madre sa - afferma il bresciano -. E il suo arrivo nella mia vita ha riacceso una luce che s’era spenta. Mi è tornata la voglia di provarci». Quasi come quella volta in cui, anni fa in Brianza, fu notato per strada dalla troupe di un’agenzia che realizzava fotoromanzi. Per qualche tempo aveva lavorato per loro. Poi l’organizzazione era finita nei guai e lo aveva lasciato a piedi, demoralizzato.
Oggi, a Roma, si scrive un altro capitolo di una storia curiosa, un po’ dolce e un po’ surreale. Una partita doppia che ha un sapore quasi antico e tratti ultra-moderni, in cui confluiscono i social, il caso, la forza di volontà e pure la fede. «Sono profondamente credente», chiosa Cristian. Immaginate cosa può aver pensato, lo scorso 2 novembre, quando su Facebook gli è comparso un messaggio da Provvidenza.
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