Con Neruda e Tolstoj: nozze fra i libri per l'ex bibliotecaria

Il sindaco di Caino ha celebrato il rito accogliendo la richiesta della ex dipendente comunale
Il sindaco Cesare Sambrici celebra il matrimonio in biblioteca - © www.giornaledibrescia.it
Il sindaco Cesare Sambrici celebra il matrimonio in biblioteca - © www.giornaledibrescia.it
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C’è chi sogna di sposarsi in riva al mare, chi in un castello, chi a Disneyland e chi... in biblioteca. Non una biblioteca qualsiasi, beninteso, bensì quella nella quale è rimasto un pezzo di cuore dopo averci lavorato per diversi anni e con cui chiaramente resta un legame affettivo.

La storia che arriva da Caino ha una nota romantica in più perché, oltre a suggellare l’amore con la propria metà, Federica Perotti ha deciso di tornare nel luogo in cui è stata bibliotecaria per otto anni prima di essere trasferita in Queriniana, nella storica e prestigiosa biblioteca della città. La cerimonia, celebrata la scorsa settimana con rito civile dal sindaco Cesare Sambrici, affiancato dalla sua vice Vanna Benini, si è svolta tra quegli scaffali di via Folletto che Federica, benchè da tre anni non sia più impiegata qui, conosce ancora come le sue tasche e sui quali evidentemente è rimasto un pezzo si cuore.

Lei e il suo promesso sposo avrebbero dovuto convolare a nozze l’anno scorso e la location che avevano scelto era un’altra ma, con l’emergenza sanitaria in corso, hanno preferito rimandare. Quando poi quest’anno è arrivato il momento di organizzare il tutto, hanno fatto la stravagante scelta di giurarsi amore eterno tra i libri della piccola biblioteca cainese. Fra un volume di poesie di Pablo Neruda e un romanzo di Tolstoj, circondati da alcuni dei loro affetti più cari, Federica e Alessio hanno finalmente potuto coronare il loro sogno.

«È stata una grande emozione poter celebrare il matrimonio della nostra ex bibliotecaria - racconta il primo cittadino -. Nonostante non sia più qui da noi, il rapporto di stima e affetto che si è creato durante il periodo che ha trascorso qui a Caino è rimasto intatto: Federica ha seguito da vicino la ristrutturazione della biblioteca che poi abbiamo intitolato all’indimenticato Flavio Emer e il suo contributo era stato molto prezioso per noi e anche per gli utenti dei quali, molto probabilmente, lei ricorda ancora gusti e preferenze letterarie».

 

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