Baite «mappate» col gps per rendere più rapidi i soccorsi

In Valgobbia la Croce Bianca sta censendo le 600 malghe e ridisegnando le mappe per interventi più efficaci
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Avanza speditamente raccogliendo consensi il progetto «Montagne Sicure», ideato e messo in opera dalla Croce Bianca di Lumezzane. L’idea è stata lanciata lo scorso anno dopo che i volontari avevano evidenziato i problemi che nascono quando il soccorso deve essere prestato nelle zone di montagna dove non esistono né vie né numeri civici.

«Per ovviare a questo fatto - ricorda Valeriano Gobbi, presidente della Croce Bianca valgobbina, abbiamo pensato di censire le baite presenti sui monti lumezzanesi, circa 600, rilevandone le coordinate GPS e assegnando loro un codice univoco di 4 cifre».

Ad ogni casetta viene consegnata una targhetta, da esporre all’esterno in luogo visibile, anche da eventuali passanti in difficoltà, contenente tutti i riferimenti necessari: Comune, località, codice di riferimento, coordinate geografiche, utili in caso di intervento dell’elisoccorso e un fumogeno da usare sempre in caso di soccorso con l’elicottero per segnalare la direzione del vento e il luogo esatto in cui si trova la persona in difficoltà.

Su delle mappe dettagliate sono stati colorati gli itinerari con vari colori: in verde dove può transitare l’ambulanza, indicando anche se può fare manovra per girarsi o dove questo sia possibile, in giallo i tratti percorribili solo con mezzi fuori strada e in rosso quelli da percorrere a piedi, il tutto corredato con distanze e tempi di percorrenza.

I dati raccolti e le mappe realizzate sono poi inoltrate anche alla centrale operativa del Nue 112, ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile di Lumezzane. Sono stati distribuiti circa 240 kit nell’arco montuoso a Nord della Valgobbia la cui conclusione è prevista in questi giorni. Successivamente toccherà al versante a sud di Lumezzane.

Le spese che la Croce Bianca di Lumezzane deve affrontare per la realizzazione di «Montagne Sicure» ammonta a circa 15 euro per casa, per un totale approssimativamente di 9.000 euro. Per coprirle viene chiesto un contributo che è libero ed assolutamente volontario. 

 

 

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