Assegno di accompagnamento: Carlo ha vinto la sua battaglia

È stata una domenica più rilassata, e sicuramente con meno pensieri rispetto alla precedente, quella vissuta ieri da Carlo Antonini e dalla moglie Valentina Epis. Una giornata tranquilla, ma anche insolita, dal momento che nella loro casa di via San Faustino, a Sarezzo, hanno ricevuto la visita dell’europarlamentare Angelo Ciocca. Un incontro eccezionale per una situazione eccezionale, finita però positivamente per i coniugi saretini.
Assistenza
La vicenda di Carlo, malato di Sla, è finita sulle cronache nazionali dopo che il 58enne aveva pubblicato su Facebook una lettera con la quale l’Inps lo avvisava che avrebbe dovuto restituire i 1.000 euro dell’accompagnamento in quanto era stato ricoverato per più di 29 giorni.
Nel 2021 Carlo era rimasto per due mesi al Centro clinico Nemo per le malattie neuromuscolari dell’ospedale Niguarda, a Milano, per subire una tracheotomia. Durante quell’arco di tempo è stato assistito 24 ore su 24 dalla moglie Valentina Epis, che lo segue anche a casa. Un dato di fatto certificato dall’ospedale attraverso un documento su carta intestata: la coppia, infatti, era al corrente di dover avere una carta del Nemo, spedita poi all’Inps, che testimoniasse che Valentina deve stare vicino al marito, perché ha bisogno di assistenza h 24.
Secondo l’Inps, però, l’accompagnamento andava comunque sospeso: «Da settembre a novembre 2021 l’Inps ha corrisposto un pagamento superiore a quanto dovuto, per un importo lordo complessivo di 1.096,41 euro - si legge nella lettera ricevuta da Carlo Antonini -. Tale importo sarà recuperato attraverso una trattenuta, per 24 rate mensili, sulle pensioni in godimento, a partire dalla prima rata utile e fino a estinzione del debito».
La visita
L’accaduto ha destato l’indignazione di molti. Il giorno successivo alla pubblicazione della lettera sui social, Carlo è stato contattato da Giovanni Gravilli, presidente dell’associazione «I nodi d’amore» e referente parlamentare per le tematiche sulla disabilità . «In due giorni Giovanni e la sua associazione hanno pressoché risolto» racconta Carlo, che sabato sera attorno alle 21 ha ricevuto una telefonata da parte dell’Inps in cui gli veniva comunicato che tutto si era risolto per il meglio.
Tutto è bene quel che finisce bene? Secondo Carlo non proprio. «A me è andata bene, ma a tutti gli altri malati, e non solo di Sla, che hanno problemi come questo e non solo?» si domanda il 58enne, che non ha mancato di far presente la questione anche all’onorevole Ciocca, giunto ieri pomeriggio a casa Antonini perché particolarmente colpito dal suo caso. Ciocca ha ringraziato Carlo per la battaglia intrapresa e si è poi fermato a scambiare due chiacchiere con i coniugi.
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