A Ponte Caffaro esperti a confronto attorno al mondo delle note «folk»

Tra conferenze e spettacoli l’ottava edizione del Meeting della musica popolare
Tante le proposte musicali nel corso della due-giorni - © www.giornaledibrescia.it
Tante le proposte musicali nel corso della due-giorni - © www.giornaledibrescia.it
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«Il mondo della musica popolare sta vivendo grandi cambiamenti e, come per tutte le situazioni simili, si vive un senso di smarrimento, visto che cambiano spesso anche i riferimenti. L’obiettivo del meeting è stato cercare di condividere domande ed eventuali risposte».

Così Gigi Bonomelli presidente dell’associazione culturale Onés, sodalizio che lo scorso fine settimana ha organizzato a Ponte Caffaro l’ottava edizione del «Convegno Internazionale della Musica popolare», coinvolgendo come sempre ricercatori, musicisti e appassionati.

La proposta, che prende le mosse dalla ricchezza della musica della tradizione carnevalesca bagossa per poi spaziare più lontano, si è giocata su due piani: da una parte, durante il giorno nella sala dei convegni della cassa rurale i momenti di riflessione e di confronto fra esperti ed appassionati. Dall’altra momenti di svago e, nelle due serate di sabato e domenica al cinema teatro Aurora, interessanti proposte musicali.

Fra i relatori, dopo il saluto delle autorità, lo stesso Bonomelli che ha presentato i lavori dedicati a «Sonade e Monfrine e Tempo tagliato»; del Carnevale bagosso hanno parlato Lorenzo Pelizzari e Bernardo Falconi, in videoconferenza per motivi di salute il docente di Etnomusicologia presso il Dams di Bologna Domenico Staiti. E poi ancora Massimo Pirovano direttore del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, l’etnomusicologo Franco Grigini, Renato Morelli e Placida «Dina» Staro.

Il concerto del sabato, dal titolo «Maestrale», ha visto sul palco i tre musicisti liguri Filippo Gambetta (organetto), Sergio Caputo (violino) e Fabio Vernizzi (pianoforte) accomunati dalla passione per la creazione musicale in seno alle contaminazioni di genere con un approccio innovativo rivolto al «Bal Folk»: una rivisitazione in chiave moderna di musiche popolari. La domenica i presenti hanno potuto assistere al concerto di Ajde Zora, «Balkan Gipsy Music», rivisitazione in chiave moderna di musiche della tradizione balcanica.

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