A Collio contro il bostrico in campo i cittadini «taglialegna»

Accordo con il Comune: chi contribuisce a ripulire le aree infestate potrà tenere il legname
Il taglio degli alberi in una zona bostricata - © www.giornaledibrescia.it
Il taglio degli alberi in una zona bostricata - © www.giornaledibrescia.it
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Era il 2018 quando Vaia ha fatto incetta di piante nei boschi lombardi e in particolare bresciani. Da allora sono trascorsi quattro anni, eppure i territori colpiti sono ancora alle prese con le conseguenze nefaste del suo passaggio, prima fra tutte la presenza del bostrico, che rischia di intaccare anche la parte di bosco rimasta sana.

A Collio il sindaco Mirella Zanini ha escogitato un metodo per ripulire le aree con le piante infette concedendo il legname gratuitamente ai cittadini che si offrono di contribuire alla pulizia dell’area «bostricata». L’esperimento su una zona pubblica è stato avviato nei giorni scorsi partendo dal terreno che si trova all’ingresso di San Colombano, dove sorgerà la palestra di arrampicata.

«Abbiamo dapprima commissionato all’impresa boschiva Tavelli Oscar il taglio delle piante - spiega Zanini -, per evitare eventuali incidenti. Poi i cittadini hanno iniziato ad alternarsi arrivando in loco con i propri mezzi sui quali caricano il legname». L’accordo dietro a questa concessione, che arriva proprio in tempi bui per quanto riguarda il costo del legname, del pellet e della corrente, è all’insegna del «Do ut des»: quando tu cittadino hai finito di caricare la legna sul tuo mezzo, ripulisci anche l’area da ramaglie e foglie dando così una mano al Comune.

«Ci si dà una mano a vicenda, insomma - commenta il sindaco -. Per di più in tempi come questi, in cui i prezzi della legna, del pellet e delle bollette dell’energia elettrica sono alle stelle, credo che agli abitanti di Collio che hanno la possibilità di approfittare di questa iniziativa possa tornare comodo avere legname gratis».

A questa prima esperienza «ne faranno seguito altre - annuncia Zanini -: stiamo identificando le zone dove già non sono all’opera le imprese che hanno ricevuto l’incarico dalla Comunità montana e anche diversi privati hanno già dato la disponibilità a seguire questo modus operandi».

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