Valsabbia

Un itinerario speciale per scoprire il Chiese a... passo lento

La proposta arriva da Mirko Savi, che di recente ha risalito il fiume a piedi
Mirko Savi, a sinistra, sul Chiese con un compagno d’avventura - © www.giornaledibrescia.it
Mirko Savi, a sinistra, sul Chiese con un compagno d’avventura - © www.giornaledibrescia.it
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Il «Cammino al passo del Chiese». Un itinerario per gli amanti del viaggio lento, che consenta di scoprire e riscoprire le meraviglie «nascoste» tra le rive del fiume. L’idea è venuta a Mirko Savi, il giovane di Casalromano che, con quattro compagni di avventura, ha compiuto recentemente il percorso di risalita del Chiese, 160 km dalla foce ad Acquanegra fino alla sorgente in val di Fumo.

«Man mano proseguivamo nell’impresa, mi rendevo conto che sarebbe stato bello che anche tanta altra gente potesse provare le emozioni che stavamo provando noi» ha spiegato ieri Mirko, intervenuto ad un incontro promosso a Gavardo per presentare l’iniziativa. Così, una volta tornato a casa, ha cominciato a delineare il progetto, con il supporto degli amici della «Federazione del Tavolo delle associazioni che amano il Chiese e il lago d’Idro».

Sinergie. «Grazie alla collaborazione di Nicola Rubes, stiamo avviando la procedura per trasformare il percorso in un "Sentiero Cai", mappato e riconosciuto ufficialmente come tale - ha riferito Savi. - L’iter dovrebbe concludersi entro dodici mesi. Ciò costituirà il primo passo di un progetto molto più ambizioso, volto a far sì che, nel giro di qualche anno, l’itinerario possa attirare sempre più persone». Da parte sua, la Federazione delle associazioni sosterrà concretamente l’iniziativa. «Ci mobiliteremo per trovare finanziamenti ad hoc finalizzati a creare dei punti di appoggio lungo tutta l’asta del Chiese - ha assicurato il suo presidente, Gianluca Bordiga - e a rendere il percorso di facile transitabilità, senza che sia necessario abbandonare, come avviene oggi in diversi tratti, la sponda del fiume». Il progetto dovrebbe, nelle intenzioni dei promotori, servire come stimolo a istituzioni e cittadini perché si impegnino nella salvaguardia del Chiese e del suo bacino. «Un impegno - ha sottolineato Bordiga - che passa oggi anche per il no al maxidepuratore del Garda, che non vogliamo sulle rive del nostro fiume. Proprio per scongiurare una tale follia stiamo preparando un’azione legale molto forte».

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