Valsabbia

Travolto dall'auto impantanata: «Non si può morire così»

Roberto Taroli, «NonnoRobbo» per gli amici, aveva 21 anni, era figlio unico ed era un ragazzo solare che sapeva farsi volere bene
  • Il campo di Agnosine in cui è avvenuta la tragedia
    Il campo di Agnosine in cui è avvenuta la tragedia
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    Il campo di Agnosine in cui è avvenuta la tragedia
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«No, non si può morire così, a 21 anni». Le parole di Simone - il papà della fidanzata Serena, fra i primi ad arrivare sul posto della tragedia - si interrompono fra i singhiozzi. Fissa quell’auto da mezz’ora: per lui Roberto Taroli era come un figlio. 

È morto ieri a Agnosine, travolto dalla sua stessa auto mentre cercava di spingerla fuori dal fango in cui era rimasta impantanata.

«NonnoRobbo» su Facebook e per gli amici, era figlio unico ed aveva compiuto 21 anni lo scorso 20 di marzo. Aveva frequentato l’Itis Castelli in città e subito dopo la maturità era stato assunto nel reparto tecnico dell’Ivar di Prevalle. Era un ragazzo solare che sapeva farsi voler bene.

La salma, dopo il nulla osta da parte del magistrato, è stata recuperata dai Vigili del fuoco e ricomposta nell’obitorio del Civile di Brescia, a disposizione delle autorità.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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