Valsabbia

Trasporto dializzati e accuse, Valle Sabbia minaccia di fermarsi

I Volontari Ambulanza Valle Sabbia alla luce dell'inchiesta sui presunti rimborsi gonfiati: «Accusa infamante, sempre rispettato i protocolli»
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L’Associazione volontari ambulanza Valle Sabbia sta “seriamente valutando l'opportunità di cessare l'attività”: così si vuole protestare contro quella che si definisce “infamante accusa di aver profittato della nostra azione di volontariato”, che invece – viene assicurato – è sempre stata svolta “con passione, zelo e puntualità”.

L’inchiesta è quella che riguarda i presunti rimborsi gonfiati per i trasporti dei dializzati, che vede coinvolte 24 associazioni bresciane di volontariato per il periodo marzo 2011-marzo 2013. Nei giorni scorsi, con una nuova ordinanza, sono stati nuovamente bloccati i conti correnti delle associazioni che avevano effettuato i trasporti grazie a una convenzione con l’allora Asl. Compreso quello legato all’associazione valsabbina, che affida la propria replica all’avvocato Luca Dagnoli, per conto dei suoi vertici e dell’ex presidente Roberto Turri Zanoni.

Nella loro nota si parla di “accanimento giudiziario ingiustificato”.  Perché, spiega il legale, “non un euro di rimborso è stato chiesto senza dettagliate quantificazioni documentali e nulla è stato mai distratto dalle casse dell'Associazione”. E perché, poi, si legge nella nota, “nessuno ha mai disatteso i protocolli operativi di rimborso per i viaggi coi dializzati imposti dall'Asl bresciana”.

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