Valsabbia

Riecco l’orso al lago d'Idro: 5 le incursioni in tre settimane

Danni a capanni di caccia a Idro, Anfo e Ponte Caffaro. Il consiglio del Comune di Bagolino: non lasciare mangime vicino alle voliere
L’esemplare di orso bruno ripreso dalle fototrappole - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’esemplare di orso bruno ripreso dalle fototrappole - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Torna l’orso sulle montagne attorno al lago d'Idro, che si aggiunge alle apparizioni abbastanza frequenti in Valcamonica. Si tratterebbe per altro di un esemplare maschio piuttosto grosso. 

Della presenza dell’orso sulle montagne attorno al lago d’Idro si vociferava già da giorni. Ora la segnalazione è arrivata direttamente dalla Regione e l’Amministrazione comunale bagossa ha deciso di affidare ai social l’appello a stare attenti e alcune regole di comportamento per evitare ulteriori danni: «In questi giorni - si legge da ieri sulla pagina Facebook del Comune di Bagolino - sono stati segnalati eventi di danno presso capanni di caccia nei Comuni di Idro, Anfo e nella frazione di Ponte Caffaro, riconducibili alla presenza di un esemplare di orso nella zona. Dal 18 settembre ad oggi ci risultano 5 eventi di danno, con distruzione di voliere e conseguente fuga o morte dei richiami vivi».

Poi si aggiunge: «Al fine di evitare l’avvicinamento dell’animale a luoghi frequentati dall’uomo - e quindi anche agli appostamenti fissi di caccia - e per salvaguardare gli uccelli di richiamo, sarebbe opportuno e consigliabile ritirare i richiami dalle voliere durante la notte e di evitare di lasciare il pastone di alimentazione in prossimità degli stessi, con particolare riferimento ai comuni sopra indicati».

I consigli della polizia

«Quello immortalato dalle fototrappole - afferma il comandante della Polizia provinciale Claudio Porretti - potrebbe non essere l’unico esemplare in zona. Si tratta di maschi “in dispersione” che in questo periodo sono particolarmente voraci perché devono accumulare grasso per poi andare in letargo. Mangiano di tutto e si spostano molto: sono in grado di percorrere anche 20-30 chilometri in un giorno».

Vicino al capanno. Un’altra immagine dell’animale sui monti dell’Eridio
Vicino al capanno. Un’altra immagine dell’animale sui monti dell’Eridio

Ad attirarli verso i capanni non sono certo gli uccelletti in gabbia, ma le miscele che vengono utilizzate per nutrirli. Sono molto odorose e l’orso le annusa da molto lontano e per nutrirsi è capace di distruggere un gabbione o addirittura il capanno. «Ci dovremo abituare e adottare gli opportuni provvedimenti, come stanno facendo in Trentino, perché di questi animali ce ne sono in giro parecchi, sono protetti ed hanno il diritto di vivere anche loro» conclude Porretti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia