Valsabbia

Palla elastica, il titolo italiano in Valsabbia

Gli «Zügadùr de bàla» di Sabbio Chiese si sono imposti al torneo tricolore veneto
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Ce l’hanno fatta i «Zügadùr de bàla» di Sabbio Chiese: hanno vinto il campionato italiano di palla elastica a tre giocatori disputato lo scorso fine settimana in provincia di Belluno; non solo: la squadra B si è classificata subito ai piedi del podio.

Insomma, anche fuori dai «soliti» campi gara lombardi, toscani e liguri, dove la tradizione del gioco della palla elastica è ancora in auge, i fuoriclasse valsabbini continuano a dettare legge col loro gioco. Otto le formazioni che hanno affrontato le fasi finali del campionato che questa volta ha avuto luogo a Farra di Mel, organizzato dalla società Cral Farrese. Ad imporsi su tutti, appunto, è stata la squadra di Sabbio Chiese capitanata da Alessandro Bianchi, con Giuseppe Bianchi e Mauro Beltrami.

I valsabbini si sono aggiudicati il titolo battendo in finale il Valli del Tosco (Antonio Martini, Raffaello Giannelli e Piero Traggiai) per 5-4, vincendo in rimonta sui toscani che ad un certo punto erano in vantaggio 4-3. Il Valli del Tosco è arrivato in finale superando per 4-3 l’Imperiese (Corrado Agnese, Paolo Chiapello e Giulio Semeria), salita sul terzo gradino del podio. Quarto, come abbiamo detto, il trio del Sabbio Chiese B. Gli organizzatori hanno evidenziato il buon livello tecnico di tutte le squadre partecipanti, insieme alle differenti tecniche di gioco di questa particolare specialità «sferistica».

Il gioco della «bàla», così viene comunemente chiamato in Valle Sabbia, ha origini antichissime e un tempo occorreva avere delle mani possenti, per gestire la durezzza delle palline di cuoio. Poi si è passati alle meno dirompenti palle da tennis alle quali veniva tolta per sfregamento contro i muri la parte in «pelo». Un lavoro questo che veniva affidato ai ragazzini, ben contenti di essere in qualche modo coinvolti in una pratica sportiva che era capace di muovere folle di appassionati da un torneo di paese all’altro. 

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