Valsabbia

Non confermò il capo dei vigili: sindaco condannato in appello

La sentenza chiude il secondo tempo della vicenda processuale per l’avvicendamento dei vertici della Polizia Locale di Gavardo
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La Corte d’appello di Brescia ha confermato la condanna per abuso d’ufficio ad un anno di reclusione (pena sospesa) elevata contro il sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola.

La sentenza chiude il secondo tempo della vicenda processuale che ha per oggetto l’avvicendamento dei vertici della Polizia Locale di Gavardo tra il 2013 e il 2014. In particolare il mancato rinnovo del contratto al comandante Marco Sartori, a favore del quale si è pronunciato il Tribunale del lavoro.

L’ex comandante sosteneva che il mancato rinnovo dipendesse da ragioni «punitive»; diceva di essere vittima di una ritorsione per aver compiuto atti sgraditi all’amministrazione comunale. In particolare l’avere «collaborato con la Procura della Corte dei Conti nello svolgimento di indagini conclusesi con l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti del sindaco per un danno a carico dell’ente», nonché per «aver segnalato alla Procura della Repubblica comportamenti ritenuti contrari ai doveri d’ufficio» di un agente.

Vezzola resta sospeso: condizione nella quale si ritroverà sino al terzo grado che potrebbe a questo punto coincidere con le elezioni amministrative della primavera del 2019.

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