Valsabbia

L’impresa «lenta» di Valeriano: fino a Capo Nord a 50 km all’ora

Buffoli, 70enne professore in pensione, ha portato a termine il suo viaggio in ventisei giorni
Valeriano Buffoli in viaggio - © www.giornaledibrescia.it
Valeriano Buffoli in viaggio - © www.giornaledibrescia.it
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«Sono passato anche da Rovaniemi, in Lapponia, dove c’è la casa di Babbo Natale. Gli ho chiesto di mettere una buona parola e di far avere un po’ di soldi a Vobarno, che ce n’è bisogno. Mi ha risposto che la Valle Sabbia con Livemmo è già a posto, che ci saremmo dovuti accontentare». Ci scherza Valeriano Buffoli, ma a 70 anni la sua ha decisamente il sapore dell’impresa.

Il percorso

Ventisei giorni in sella ad una Vespa Px 125 del 1978, sua da sempre, 10.500 chilometri, velocità massima 50 chilometri all’ora per non forzare troppo il motore. Vale a dire almeno otto ore di guida al giorno per percorrere non meno di 400 chilometri, raggiungere Capo Nord e tornare a casa. Un po’ stanco, ma con tanti nuovi ricordi. Alcuni solo mentali, altri decisamente più tangibili: sul portapacchi anteriore le corna di una renna «che portano fortuna», una manciata di spighe di grano lituano, la via privilegiata, di questi tempi, per esportare quello ucraino, e una tanichetta di benzina norvegese. Valeriano Buffoli ha 70 anni ed è un insegnante in pensione, tra quelli che hanno sostenuto e vissuto la nascita dell’Itis a Vobarno, fin da quando con il minimo di alunni per formare una classe era un distaccamento di quello di Lonato. «Sì, ma lavoro ancora» ci tiene a dire.

Perché un viaggio come questo? «Per farmi un regalo, a Capo Nord c’ero stato nell’84, ma in treno. Ma soprattutto per unire idealmente l’Europa, attraversando i luoghi che hanno fatto la storia della sua unificazione» ha raccontato. Quindi si passa da Dachau, Norimberga, Berlino, Danzica, e San Sabba, Caporetto, Malga Porzus sulla via del ritorno e via ricordando. Anche per portare un po’ di Valle Sabbia, in particolare Vobarno, fino in cima al mondo, dove ha esposto gli stendardi comunitario e comunale. «Dopo aver chiesto il permesso di poterlo fare» ha precisato ricordando di essere stato a lungo anche amministratore. «Ho viaggiato con una Vespa per rappresentare tecnologia e design italiani», ha poi aggiunto.

Nonostante le difficoltà

Unici inconvenienti una foratura in Polonia, la mancanza di connessione Internet in Finlandia e la perdita della tenda che avrebbe dovuto servire da riparo in caso di contrattempi. Non sapendo esattamente dove sarebbe arrivato, ogni sera prenotava il posto in cui dormire. Orgogliosi gli amici che ne hanno seguito le gesta visualizzando le fotografie che ogni giorno - Internet permettendo - postava su WhatsApp e che l’hanno poi atteso alla fine, davanti a casa, per sentire direttamente dalla fonte il racconto del suo lungo, indimenticabile viaggio. 

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