Valsabbia

Il ricordo di Lorenzo Gigli il bresciano che «battezzò» Topolino

Allievo di Villanuova di Giovanni Pascoli dirigeva la rivista su cui, nel 1930, debuttò Mickey Mouse in Italia
Una vignetta della storia di «Le avventure di Topolino nella giungla» - © www.giornaledibrescia.it
Una vignetta della storia di «Le avventure di Topolino nella giungla» - © www.giornaledibrescia.it
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Era bresciano il «papà» di Topolino. Non il suo creatore, ovviamente, bensì colui che pensò bene di ribattezzare Mickey Mouse con il nome con il quale tutti in Italia lo conoscono: Topolino, appunto. Lorenzo Gigli, nato a Brescia da una famiglia originaria di Rovato, nel 1930 era direttore dell’Illustrazione del Popolo, settimanale del quotidiano torinese La Gazzetta del Popolo.

Fu sulle pagine dell’Illustrazione che, quell’anno, apparvero le prime strisce con protagonista il celebre personaggio nato dalla fantasia di Walt Disney e Ub Iwerks. E fu proprio Gigli - come conferma il «Dizionario biografico» della Treccani - a rinominare Mickey Mouse assegnandogli l’appellativo di Topolino.

Giornalista e letterato. Non è certo solo per questo, però, che Gigli merita di essere ricordato. Aveva studiato all’università di Bologna con Giovanni Pascoli, al quale avrebbe dedicato nel 1962 un saggio fondamentale. Nel 1918 era entrato nella redazione della Gazzetta del Popolo, dove sarebbe rimasto a lungo, assumendo nel 1928 la direzione dell’Illustrazione e, in seguito, anche quella di un altro supplemento, il Diorama Letterario, che avrebbe ospitato interventi di firme prestigiose, da Bontempelli a Moravia, da Soffici a Montale. Il 14 settembre 1943 si rifiutò di celebrare sulla prima pagina dell’Illustrazione l’entrata dei tedeschi a Torino, e presentò le sue dimissioni.

Nel Bresciano. Da allora visse praticamente alla macchia fino alla Liberazione, quando Renzo Pezzani lo richiamò alla direzione del settimanale. Continuò a scrivere senza sosta: non solo articoli giornalistici, ma pure racconti, testi per il teatro, biografie, saggi di storia e di critica letteraria. Molto intensa poi l’attività di traduttore. Lorenzo Gigli aveva il suo buen retiro a Prandaglio, ora frazione di Villanuova sul Clisi, dove su sua espressa volontà fu sepolto dopo la morte nel 1971. E proprio a Prandaglio, nel cinquantenario della scomparsa, l’amministrazione comunale vuole ricordarne la figura con una serata a lui dedicata. L’appuntamento è per domani, venerdì, alle 20.30 nel giardino di palazzo Rosetta. Interverrà lo storico Marcello Zane, mentre l’attore Andrea Giustacchini leggerà alcuni brani delle opere dello scrittore, accompagnato dal flauto di Matteo Benedetti. Prenotazioni in biblioteca o su eventbrite.it.

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