Valsabbia

Gli Usa da est a ovest in sella alla bicicletta: il viaggio di Andrea in ricordo del nonno

Una pedalata di due mesi attraverso i luoghi in cui Aldo Franzoni fu prigioniero di guerra
Andrea Franzoni - © www.giornaledibrescia.it
Andrea Franzoni - © www.giornaledibrescia.it
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Tremiladuecento chilometri in bicicletta per attraversare tutta l’America, due mesi di pedalate senza sosta, un viaggio straordinario inseguendo una memoria da riannodare e salvaguardare. Il protagonista di questa leggendaria impresa è Andrea Franzoni, originario di Villanuova sul Clisi.

«Si tratta di rendere omaggio a mio nonno, Aldo Arrighi, scomparso tre anni fa - racconta -. Tra il 1943 e il 1946, mio nonno era stato prigioniero di guerra negli Stati Uniti, e veniva continuamente trasferito da un campo di reclusione all’altro». Ad Andrea, appassionato cicloamatore, l’idea di ripetere quell’odissea sulla sua due ruote era venuta già tempo fa.

Il Covid, però, ci aveva messo lo zampino, e lo aveva costretto a rinviare il progetto a data da destinarsi. In attesa di momenti migliori, il villanovese si era allenato compiendo, per così dire, il viaggio a distanza, dalla propria camera, in sella a una bicicletta dotata di rulli che, collegati a una speciale app, gli avevano permesso di seguire itinerari predefiniti, e addirittura di «sentire» la strada, salite e discese comprese. Ora, finalmente, il viaggio virtuale potrà diventare realtà.

Una foto del nonno Aldo durante la Guerra - © www.giornaledibrescia.it
Una foto del nonno Aldo durante la Guerra - © www.giornaledibrescia.it

«Partirò il 9 agosto», fa sapere Andrea Franzoni. «Attraverso il tracciato che ho delinato potrò ripercorrere a ritroso le tappe dei luoghi della prigionia di mio nonno: da Seattle a Tacoma, da Phoenix a Florence. A Seattle incontrerò anche il nipote di Eileen Larcher, una giovane di cui nonno Aldo era stato fidanzato, prima del suo ritorno in Italia. A Florence, ultima località dell’itinerario, parteciperò a una commovente cerimonia nella cappella del campo eretta all’epoca dai deportati italiani, e avrò il privilegio di suonare la campana che ricorda, con i suoi rintocchi, tutti i Caduti».

Durante i due mesi on the road, il biker villanovese non sarà completamente solo: ci sarà almeno una trentina di amici americani che si sono offerti di sostenerlo sul piano logistico, offrendo la loro ospitalità nelle varie tappe del suo lungo viaggio. Tra i supporter, anche George Mount, che ha un passato da ciclista professionista trascorso proprio in Italia, al fianco del campione bresciano Roberto Visentini; e Laura Ruberto, ricercatrice a Berkeley, che ha collaborato con lo stesso Franzoni nella ricostruzione dei vari momenti della prigionia di Aldo Arrighi negli States.

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