Valsabbia

Gaver, la strada resta chiusa anche a Pasqua

Resta il rischio che masse nevose possano scivolare a valle: peccato per gli sciatori
Non si passa. Il new jersey di cemento che impedisce il passaggio
Non si passa. Il new jersey di cemento che impedisce il passaggio
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Il new jersey di cemento armato, posizionato lungo la 669 poco dopo l’abitato di Valle Dorizzo alle 8 di giovedì scorso, non è ancora stato tolto. Allora avevamo ipotizzato che per il fine settimana, il nivologo incaricato dalla Provincia di monitorare l’area che sovrasta la Provinciale che porta al Gaver avrebbe dato il nulla osta alla riapertura. Invece non è successo. Resta infatti alto il rischio che masse nevose possano scivolare a valle. Debole, a questo punto, la speranza che gli appassionati di montagna possano raggiungere la Piana per Pasqua.

Sarebbe un vero peccato, visto che lassù c’è ancora un metro di bellissima neve. Una situazione neve particolarmente anomala, per questo periodo. Nonostante durante il giorno le temperature tendano a risalire, infatti, in quota di notte ancora tutto gela. Condizioni che, unite alle forti nevicati dei giorni scorsi, hanno permesso accumuli consistenti fra le balze che dalla Misa sovrastano il tratto di strada fra Valle Dorizzo e Gaver. Qualche piccolo cedimento nei giorni scorsi lungo i canaloni c’è stato, però limitatamente alla parte finale. Questo anzi aumenterebbe il rischio che ulteriori distacchi in alto possano con facilità raggiungere l’asfalto. Poco potrebbe fare in questi frangenti, a quanto sembra, l’utilizzo dell’elicottero «armato» di Daiy-Bell.

La campana a gas delle esplosioni controllate, infatti, a quegli accumuli ben attaccati al fondo gelato, potrebbe procurare giusto il solletico. Così la situazione rimane in stallo. Nelle prossime ore è previsto anche in quota l’arrivo della pioggia e questo potrebbe aiutare le potenziali slavine a scendere. Tuttavia per sabato le previsioni danno indicazione di ulteriori nevicate: nel caso fossero massicce non verrebbe meno il pericolo di scivolamento. I pochi operatori turistici rimasti al Gaver, dopo una stagione invernale comunque soddisfacente, speravano in questa ritardata primavera e nel periodo pasquale ancora «sciabile», per recuperare anche sulle passate stagioni, trascorse invece fra mille difficoltà.

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