Valsabbia

Dall’Età del ferro spunta lo spiedo preistorico

Il frammento metallico riporta un’iscrizione ancora da interpretare
l frammento in bronzo con la scritta in caratteri camuni © www.giornaledibrescia.it
l frammento in bronzo con la scritta in caratteri camuni © www.giornaledibrescia.it
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C’è anche uno spiedo in bronzo che riporta una iscrizione in caratteri camuni, come non ce n’è nemmeno in Valle Camonica, fra i reperti archeologici in esposizione a Sabbio Chiese nella mostra «Il bosco e il sacro», ospitata in questi giorni e fino al 1° maggio nella sala consiliare.

Un’esposizione che riporta oggetti dell’Età del ferro, ovvero dal 1000 a. C. all’età romana, recuperati nei luoghi di culto in occasione di recenti campagne archeologiche nei Comuni di Gavardo, Vallio Terme, Villanuova, Vobarno, Sabbio Chiese e Bione. «Luoghi di culto nei boschi, dove dal terreno usciva vapore acqueo o dove i torrenti scompaiono precipitando nelle viscere della terra, che sembra fossero le località privilegiate dagli antichi per le espressioni votive» ha affermato il direttore del Museo di Gavardo, Marco Baioni, in occasione del vernissage della mostra, aperta al pubblico il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica anche dalle 10 alle 12 (con ulteriori aperture su prenotazione per gruppi di persone o scolaresche).

«È una grande emozione poter assistere alla ricostruzione di ciò che ci lega ai nostri antenati» ha detto il sindaco Onorio Luscia. Per l’occasione è intervenuta anche Raffaella Poggiani Keller, già sovrintendente ai beni archeologici per la Lombardia e conoscitrice della realtà locale per aver diretto in prima persona in Valsabbia alcuni scavi: «Per quanto riguarda i luoghi di culto, grazie a numerosi ritrovamenti alcuni dei quali avvenuti in modo fortuito - ha detto l’esperta -, la Valle Sabbia riveste importanza fondamentale in quanto presenta un sistema assai diversificato, con riti di tipo familiare, di comunità, ma anche "federale" cioè indicante rapporti a largo raggio con le zone alpine e sub alpine».

Quanto allo «spiedo» ritrovato sul «Dòs delle Rasine» a Sabbio, «si tratta - ha detto Serena Solano, della Sovrintendenza di Brescia - di un ritrovamento eccezionale in quanto nemmeno in Valcamonica sono state ritrovate iscrizioni tanto lunghe su supporto bronzeo. Sarà oltremodo interessante interpretarne il significato».

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