Valsabbia

Da disoccupati a lavoratori: in cento ringraziano Social Work

Il servizio istituito da Valle Sabbia Solidale ha inserito giovani, donne e persone con disabilità
I posti di lavoro sono stati trovati grazie anche ai bandi regionali e provinciali
I posti di lavoro sono stati trovati grazie anche ai bandi regionali e provinciali
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Nel corso del 2021 sono un centinaio le persone che hanno trovato un’occupazione attraverso il «Social Work», il servizio di Valle Sabbia Solidale, società a capitale interamente pubblico, che si occupa di inserimento ed orientamento lavorativo per i disoccupati sia con disabilità sia con problemi sociali o economici, residenti nel territorio dell’Ambito 12 di Valle Sabbia.

Come funziona Social Work? «Le segnalazioni arrivano soprattutto dai Comuni e dai servizi sociosanitari che si occupano di dipendenze e disabili, ma possono però iscriversi anche i semplici cittadini, tramite il portale www.vallesabbiasolidale.it – spiega Silvia Scalfi, responsabile del servizio -. È gratuito sia per i cittadini sia per le aziende. Non si tratta solo di far combaciare domanda e offerta di lavoro – precisa –. C’è la necessità della presa in carico dei soggetti, di redigere un bilancio delle competenze nel caso di persone disabili, svolgere un lavoro di formazione e accompagnamento.

È spesso un lavoro di rete con le assistenti sociali: ad esempio per consentire alle madri con figli piccoli di lavorare c’è la necessità di avere una rete di assistenza che glielo consenta».

Ad aiutare ci sono stati i bandi regionali e provinciali, che hanno offerto agevolazioni contributive per le assunzioni. Fra questi il progetto «Nobilita», finanziato da fondazione Cariplo, che ha coinvolto 70 persone, 40 delle quali sono state inserite in aziende o in cooperative della zona. Con i fondi europei, tramite bando regionale, c’è stata l’adesione al progetto «Cambio passo», ideato per ricollocare al lavoro ultra 45enni, donne vittime di violenza o a rischio emarginazione, giovani con dispersione scolastica e a rischio di disagio sociale.

Con questa formula sono state coinvolte 78 persone segnalate dai Comuni (55 donne e 23 uomini), 31 sono state collocate con contratto o tirocinio. Fra le attività c’è stata anche la presa in carico di 17 lavoratori, con particolari problematiche, fra quelli della ex Pasotti di Sabbio Chiese e di 13 persone fragili che usufruivano del Reddito di cittadinanza, per trovare loro una collocazione lavorativa.

Col progetto «Facciamo squadra», finanziato da Fondazione Comunità Bresciana, col coinvolgimento degli operatori della coop Area, sono stati invece seguiti alcuni adolescenti segnalati dal servizio prevenzione: 8 ragazzi tra i 15 e i 18 anni, provenienti dai comuni dell’alta Valle Sabbia, coinvolti in attività di formazione anche attraverso laboratori esperienziali, attività di tirocinio e accompagnamento. Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria Covid-19, il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi ed ha messo in luce la necessità di progetti simili anche per il futuro per il territorio della Valle Sabbia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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