Valsabbia

Cariadeghe, è ancora scontro sulla ciclopedonale

Stasera assemblea pubblica: il Comune non fa retromarcia, ma le tensioni restano
La ciclopedonale di Cariadeghe - Foto © www.giornaledibrescia.it
La ciclopedonale di Cariadeghe - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Cariadeghe, la ciclopedonale delle polemiche. La decisione del Comune di dar vita sul territorio dell’altopiano a un percorso attrezzato, fruibile anche dagli appassionati di mountain bike, ha incontrato nei mesi scorsi, come si ricorderà, la netta contrarietà di una parte dei serlesi, tanto da suggerire al sindaco Paolo Bonvicini di rinviare la già annunciata inaugurazione.

Stasera, alle 20.30, al teatro parrocchiale, si svolgerà sulla questione un’assemblea promossa dal Comune, alla quale interverranno, in qualità di esperti, Luca Grimaldi, dell’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, Giovanni Malvasi, maresciallo della stazione di Gavardo dei carabinieri forestali e Gianni Mozzoni, presidente Team Brescia DH.

«In verità, pensavamo di aver chiarito dubbi e perplessità già in agosto, quando avevamo consegnato alle associazioni locali un corposo documento - afferma il sindaco -. Tuttavia, visto che ci è stato chiesto un confronto, non ci siamo sottratti. Ribadisco la nostra intenzione di procedere nelle prossime settimane alla posa della segnaletica e quindi all’inaugurazione, anche se per la decisione definitiva aspetteremo le risultanze dell’assemblea».

Nessuna retromarcia, però, da parte degli oppositori del progetto, che stamattina depositeranno in municipio una petizione firmata da novecento cittadini e che, in un comunicato, dopo aver ricordato «le perplessità riguardanti un tracciato da noi ritenuto in contrasto con il piano di gestione dell’altopiano, che vieta manifestazioni sportive all’interno dello stesso», si dichiarano «contrariati dal fatto che il Municipio, invece di ascoltare le nostre preoccupazioni, abbia sempre dimostrato verso di noi arroganza e presunzione».

Da qui la richiesta di un totale abbandono del progetto, «non certo in contrapposizione con i biker, ma al fine di salvaguardare le peculiarità del territorio serlese».

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