Borgo Ave, la ferita nel cuore di Vestone

L’avevano ribattezzato «Borgo Ave», in onore alla storica fabbrica che andava a sostituire. Un’area dismessa di 4mila metri quadri che si sarebbe trasformata in dieci attici più otto appartamenti, 15 grandi spazi commerciali o direzionali e una palestra. Ma soprattutto 1.240 metri quadrati di area pubblica sulla quale passeggiare comodamente: due piazze, un ponte sul Degnone, percorsi pedonali e parcheggi a gogò. Il tutto in pieno centro a Vestone: un’idea che avrebbe dovuto rivitalizzare il paese offrendo «uno stile di vita contemporaneo che sposa la tradizione», così recitava lo slogan coniato dai pubblicitari per l’occasione.
Complice anche la crisi del comparto immobiliare, dopo anni d’attesa ed un cantiere aperto poi richiuso troppo alla svelta, invece, è tutto fermo. «Magari si fosse fermato prima - ci dice Simona Foglio, titolare del Centro Benessere Rigenera -. Non mi sarei lasciata convincere a trasferire qui la mia attività, col miraggio che questa sarebbe presto diventata la parte più attiva e movimentata del paese».
Il Centro Benessere Rigenera, insieme a Pegasus Informatica, sono gli unici due esercizi commerciali che hanno creduto nell’iniziativa. Sono arrivati primi e hanno spuntato le posizioni migliori, peccato che intorno ci sia una sorta di deserto immobiliare.
«Non abbiamo nemmeno un contatore per l’energia elettrica, per ora ci viene fornita quella del cantiere, ma non sempre c’è e non sappiamo fino a quando» rincara Simona, che si vergogna un po’ quando deve far parcheggiare i clienti in scantinati polverosi e finiti a metà, conducendoli poi in un dedalo di corridoi vuoti, prima di farli entrare nelle sue accoglienti salette: «Promettono, promettono, ma la situazione non fa che peggiorare» aggiunge.
Chi è a dare queste improbabili garanzie? Quelli della Bilden srl, la società che fin dall’inizio si è occupata di tutto: per un po’ il socio principale e costruttore di riferimento è stato un imprenditore di Gardone Valtrompia. Poi il vento è cambiato e la Bilden è stata rilevata da alcuni imprenditori che hanno interessi analoghi fra Ponte di Legno e Pejo.
Le loro rassicurazioni non convincono più nemmeno l’Amministrazione comunale, che ha premuto nell’attesa di vedere realizzate le opere pubbliche e sta passando a più bellicosi provvedimenti: «C’erano dei tempi per realizzarle queste opere e sono scaduti da mesi - dice il rieletto sindaco Giovanni Zambelli -. Qualcosa è stato fatto, ma in modo del tutto inadeguato, senza nemmeno tener conto, ad esempio, delle barriere architettoniche. Ovviamente erano previste delle penali e ci stiamo attivando per la riscossione forzosa delle garanzie».
Ubaldo Vallini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato