Allevatore «rumoroso», è guerra di vicinato

Quella mungitrice e quel mulino sono troppo rumorosi, disturbano il vicinato. La denuncia è arrivata sul tavolo del sindaco di Gavardo. Una verifica sull'Azienda agricola Massolini Giuliano, fonte del fracasso, ha poi evidenziato anche una precaria situazione igienico-sanitaria e così, lo scorso agosto, prima il sindaco Emanuele Vezzola e poi il vicesindaco Sergio Bertoloni hanno ingiunto al proprietario dell'allevamento di adottare misure dirette a migliorare la situazione ambientale e a limitare i disagi segnalati dai confinanti.
In particolare sono stati prescritti: «un maggiore ordine dei piazzali; la pulizia quotidiana della stalla e la rimozione delle lettiere permanenti delle manzette e dei vitelli almeno ogni tre giorni; l'attivazione di un protocollo di lotta ai roditori e alle mosche; l'isolamento acustico del mulino dove viene macinato il grano utilizzato per la preparazione del mangime; la chiusura del lato sud-ovest della stalla per contenere i rumori provocati dalla mungitrice; il divieto di attività rumorose o moleste dalle 12.30 del sabato e per tutta la domenica».
Giuliano Massolini ha dichiarato che provvederà a mettere ordine nei piazzali esterni e ad assumere iniziative contro topi e insetti molesti, ma ha contestato le altre prescrizioni e si è rivolto al Tar affinché i giudici le annullino. Le ragioni dell'agricoltore gavardese sono state illustrate nell'ultima udienza cautelare della Seconda sezione di via Zima dal difensore avvocato Emanuele Corli. Necessario approfondire, ha detto il tribunale, che ha perciò disposto una specifica istruttoria per verificare la reale sussistenza dei presupposti sui quali sindaco e vicesindaco di Gavardo hanno fondato le due ordinanze. Si tratta, in altre parole, di un'indagine, affidata ad Arpa e Asl, che dovrà stabilire: «il livello di rumorosità dell'azienda agricola in relazione alle operazioni di macinatura del grano, all'impiego della mungitrice, agli interventi di pulizia delle stalle con attrezzature meccaniche».
Nel corso dell'indagine, inoltre, «dovrà essere misurato in particolare il livello delle emissioni/immissioni con riferimento ai locali agricoli e alle abitazioni più vicine, sia quando tutte le suddette attività sono in corso, sia per ciascuna attività separatamente considerata, sia quando nessuna attività rumorosa viene svolta». L'esito dell'istruttoria sarà comunicato al tribunale entro il prossimo 15 gennaio. Udienza conclusiva il 30 gennaio. Dopo pochi giorni la sentenza. s.c.
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