Valsabbia

Agnosine: nella rete un bracconiere recidivo

Un cinquantenne è stato denunciato dalla Forestale per la seconda volta in pochi giorni.
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Trovato di nuovo con le mani... nelle reti per catturare gli uccellini. Era già finito nei guai venerdì 2 marzo. E ancora, lo scorso venerdì 9, gli uomini del Corpo Forestale di Gavardo, coadiuvati da quelli di Vobarno, lo hanno sorpreso ad armeggiare con un'altra «tesa».
In una località diversa, sopra l'abitato di San Lino di Binzago, dove il bracconiere ha una casetta e un capanno.

Il cinquantenne in un primo momento ha cercato di darsi alla fuga, sostenendo che quelle reti non fossero le sue, ma i Forestali lo hanno proprio visto mentre prelevava i volatili rimasti impigliati: due merli, un pettirosso e una capinera. Nelle gabbiette che l'uomo - che di certo non si può definire un cacciatore perché i veri cacciatori non fanno i bracconieri - sono stati recuperati altri 23 fringuelli, tutti privi dell'anellino identificativo, sei cesene, due tordi bottaccio, due tordi sassello.

Sull'auto dell'uomo poi, in un sacchettino di carta, sono stati trovati ormai morti tre fringuelli, un pettirosso e una capinera. Nel capanno i quattro uomini del Corpo Forestale hanno poi recuperato pure 890 cartucce, tra quelle caricate dallo stesso cinquantenne e quelle già confezionate - che hanno poi provveduto a sequestrare insieme alle tre reti da venti metri. Gli uccellini invece sono stati liberati.

Il cinquantenne valsabbino è stato denunciato nuovamente per il reato di «uccellagione con ausilio di reti», cattura e detenzione di avifauna protetta dalla Convenzione di Berna e pure per detenzione di armi senza regolari autorizzazioni (reato che il 2 marzo non gli era stato contestato). dz

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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