Valcamonica

Uccise la madre, va a giudizio anche se incapace di intendere

La decisione perché l'uomo di Breno è stato ritenuto socialmente pericoloso da tutti gli esperti che lo hanno analizzato
Il Tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Ha ucciso la madre, è ritenuto incapace di intendere e volere. Ma è stato rinviato a giudizio e il caso sarà affrontato il prossimo 5 aprile davanti alla Corte d’Assise. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare dopo la quarta consulenza psichiatrica su Vincenzo Capano, il 25enne che un anno fa a Breno ha strangolato la madre Francesca Mesiano.

Il primo consulente del giudice aveva stabilito che l’uomo al momento del fatto era incapace di intendere di volere, così come sostenuto dalla difesa, perché affetto da sindrome di schizofrenia. Il gip Christian Colombo aveva però smentito il professionista che lui stesso aveva nominato sostenendo la capacità di intendere e volere dell’indagato. Per i consulenti del pm era parzialmente capace di intendere e di volere. Ora è arrivata questa nuova, la terza, consulenza.

Capano, attualmente in carcere, è stato ritenuto socialmente pericoloso da tutti gli esperti che lo hanno analizzato.

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