Valcamonica

Trasporti, primi passi verso la «Hydrogen valley»

Intesa tra A2A e Fnm per dotare Valcamonica e Sebino di una flotta di treni a idrogeno dal 2023
Un treno a idrogeno - © www.giornaledibrescia.it
Un treno a idrogeno - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo l’annuncio della scorsa settimana, muove i primi passi il progetto per realizzare la prima «Hydrogen valley» italiana in Valcamonica e sul Sebino, dotandola dal 2023 di una flotta di treni a idrogeno. Nelle ultime ore A2A e Fnm hanno siglato un’intesa per lo studio e l’individuazione della migliore modalità di produzione e fornitura di idrogeno verde, derivante da fonti rinnovabili e dal recupero di materia, per alimentare i nuovi convogli della Brescia-Iseo-Edolo.

Il piano, denominato H2iseO, è composito: oltre alla dotazione della flotta prevede la costruzione di centrali per la produzione di idrogeno, destinato inizialmente ai nuovi convogli a energia pulita. Ancora da decidere se la prima centrale verrà realizzata a Iseo o più a nord, per esempio a Pisogne, per sfruttare l’energia idroelettrica. In più, entro il 2025, è già in programma l’estensione della soluzione al trasporto pubblico locale, per i circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica da Fnm Autoservizi, con la possibilità di aprire all’utilizzo da parte della logistica merci.

«Sigliamo con soddisfazione l’accordo per contribuire alla realizzazione di un’infrastruttura dedicata alla produzione di idrogeno – commenta Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a -. Siamo impegnati in un percorso per promuovere la decarbonizzazione e partecipare al raggiungimento dell’obiettivo europeo di emissioni zero al 2050. Per sviluppare le potenzialità della risorsa abbiamo recentemente concluso accordi con Snam e Ardian». «La Valcamonica - sottolinea Andrea Gibelli, presidente Fnm – è un territorio che si presta, grazie alla presenza diffusa di centrali che producono energia idroelettrica ma non solo. I primi treni trarranno dal territorio, in una logica di filiera ed economia circolare, l’energia necessaria per muoversi a impatto zero, realizzando il primo esempio di totale decarbonizzazione del tpl».

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