Valcamonica

Malegno-Borno, schianto fatale a 150 km/h. Aperta un'inchiesta

Dopo il tragico schianto costato la vita ad un commissario di gara alla Malegno-Borno, la Procura ha aperto un'inchiesta
  • Malegno-Borno, schianto fatale sul filo dei 150 km/h
    Malegno-Borno, schianto fatale sul filo dei 150 km/h
  • Malegno-Borno, tragica uscita di strada
    Malegno-Borno, schianto fatale sul filo dei 150 km/h
  • Malegno-Borno, tragica uscita di strada
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    Malegno-Borno, schianto fatale sul filo dei 150 km/h
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Aveva iniziato la gara alle 10.14, sei minuti più tardi era già in fondo ad una scarpata. Dopo aver travolto e ucciso un commissario di percorso e ferito un secondo. Così il 47esimo Trofeo Vallecamonica, Malegno-Ossimo-Borno, gara in salita per auto, si è trasformato in tragedia.

Al volante della Peugeot 106 che ha provocato l'incidente, un pilota di casa, il camuno Christian Furloni di Malegno, che ha costruito la sua carriera sulle strade della Vallecamonica. Ha perso il controllo della vettura numero 149 a Ossimo Inferiore nel corso delle prove di ricognizione del tracciato. A perdere la vita il 57enne Mauro Firmo, di Carpenedolo, mentre il collega che era con lui in postazione, il veronese Davide Foroni è ricoverato in gravi condizioni in ospedale.

«Erano le mie antenne sul territorio, io avevo deciso di metterli lì per garantire il massimo della sicurezza», ha spiegato il direttore di gara Francesco Tartamella nel corso della conferenza stampa con la quale è stata annunciato l'immediato annullamento del Trofeo Vallecamonica.

«La gara finisce qui» ha detto il direttore dell'Aci di Brescia Angelo Centola. «È stata una tragica fatalità», ha aggiunto spiegando che la manifestazione, ottavo appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna, valido per il Trofeo Italiano Velocità Montagna nord e prova della Fia International Hill Climb Cup, non sarà cancellata dal calendario. «Torneremo in Vallecamonica per onorare la memoria di chi oggi è morto seguendo la grande passione che aveva per i motori»

Nel frattempo la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo affidata al sostituto procuratore Paolo Mandurino. La Polizia stradale di Darfo sta raccogliendo tutti gli elementi utili a partire dal racconto del pilota che, come vuole il regolamento per le corse in salita, affronta le gare da solo in auto e non accompagnato dal navigatore come per i rally. 

«Ci dispiace molto per quanto accaduto, perdiamo un ufficiale di gara molto esperto e competente» è il pensiero del direttore Aci di Brescia Angelo Centola. Mauro Firmo, la vittima, viveva da solo a Carpenedolo, nel Bresciano, e lascia la madre e una sorella. Molto conosciuto anche nel mondo delle auto storiche anni fa era rimasto vittima di un incidente stradale che lo aveva reso parzialmente invalido. L'auto in gara che lo ha travolto stava affrontando un tratto di strada dove la velocità supera i 150 km/h.

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