Valcamonica

Lavori al viadotto: a Cividate chiuderà il ponte

Presentato il progetto: allo studio la viabilità alternativa per i 14 mesi di durata del cantiere
La struttura attualmente interdetta al traffico pesante - © www.giornaledibrescia.it
La struttura attualmente interdetta al traffico pesante - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo oltre due anni di difficoltà, finalmente si è fatta chiarezza sul futuro del ponte di Cividate che dà accesso alla superstrada. Chiuso ai mezzi superiori alle cento tonnellate, ovvero ai trasporti eccezionali che transitano con i materiali per le forge della vicina area industriale della Prada, dalla prossima primavera sarà oggetto di una serie di interventi per un totale di 1,3 milioni di investimento, messi a disposizione dalla Provincia. Serviranno 14 mesi di cantiere per rendere transitabile a tutti il collegamento, evitando ai camion di percorrere il centro abitato di Cogno.

Il progetto. La presentazione del progetto è avvenuta ieri in municipio a Cividate, a illustrare il piano i presidenti della Provincia Samuele Alghisi e di Centro Padane (che si è occupata della progettazione) Fabrizio Scuri. Presenti, oltre al sindaco Ciro Ballardini e alle istituzioni camune, anche alcuni forgiatori della zona, che stanno subendo gravi disagi. Ogni anno sul ponte transitano circa seicento carichi eccezionali del peso tra le 108 e le 260 tonnellate: un paio d’anni fa, la caduta di calcinacci sulla sottostante pista ciclabile evidenziò problemi di usura e stabilità, con la conseguente limitazione.

Dopo le proteste del primo cittadino di Piancogno, che minacciò di chiudere la strada interna al suo comune perché costantemente danneggiata dal passaggio dei mezzi pesanti, la Provincia a settembre ha affidato a Centro Padane l’incarico di verificare l’efficienza statica del ponte.

I lavori. Dopo le analisi è iniziata la fase progettuale, complicata anche dal fatto che dell’opera, realizzata negli anni Ottanta, non è stato possibile reperibile neppure il progetto originale. I tecnici di Centro Padane, guidati da Roberto Salvadori, hanno unito alle tecniche classiche (campionamenti, rilievi e analisi sui materiali) tecnologie innovative come il rilievo laser-scanner 3d per fotografare la situazione. Ora il piano di adeguamento necessita di un’ulteriore fase diagnostica sull’interno dell’impalcato (oggi impossibile perché comporterebbe la chiusura totale al traffico) e, subito dopo l’appalto, l’avvio dei cantieri in tempi strettissimi. Il ponte, nella fase di cantiere, dovrebbe essere chiuso, servirà quindi un piano viabilità specifico.

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