Valcamonica

L'Arpa promuove la Valcamonica

Positivo è il giudizio sulla salute dell'ambiente, sufficiente quello sull'atteggiamento delle persone
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Promossa a pieni voti per quanto riguarda la salute dell'ambiente. Ma appena sufficiente nell'atteggiamento assunto dalle persone per preservare l'habitat naturale. È la «pagella» della Valcamonica che Arpa ha tracciato mercoledì durante la visita ufficiale del presidente e del direttore regionale e di quello provinciale. Accompagnati dal dirigente del distretto Arpa camuno Umberto Cassio, i vertici lombardi hanno illustrato le attività dell'Agenzia e delineato gli ambiti di collaborazione futuri.

Incontrando a Breno sindaci, associazioni di categoria, sindacati, società dei servizi e altre realtà aggregative del territorio, Elisabetta Parravicini e Umberto Benezzoli (presidente e direttore Arpa Lombardia) hanno assicurato la loro presenza e l'impegno per migliorare il lavoro sin qui svolto «in una zona unica, dal momento che la Valle è la sola a possedere un distretto Arpa (per il resto, i dipartimenti dell'Agenzia coincidono con gli ambiti provinciali, ndr)».

È una storia molto giovane, quella di Arpa in Camunia, che ha origini lontane ma si è concretizzata solo nel giugno scorso, quando un decreto ha riorganizzato e stabilizzato il distretto di Valcamonica, dove oggi operano sette persone guidate da Cassio.

È stato lui a snocciolare nomi e numeri di un'attività vasta e intesa, che lambisce e approfondisce tutta la materia ambientale in senso lato: rifiuti, suolo e sottosuolo, acque, aria, agenti fisici, impianti, territorio, repressione. Nel 2012 il distretto Arpa camuno ha effettuato 154 sopralluoghi e 377 campionamenti (i più numerosi sono quelli sui corpi idrici superficiali, sui suoli e nelle acque profonde), cui si aggiungono 74 controlli sia programmati sia ordinari e straordinari (per l'inquinamento, inizio attività, bonifiche) e 220 nuove pratiche accese. Così come ha riferito lo stesso Cassio, l'attività repressiva, lo scorso anno, «è andata bene, dal momento che i numeri degli interventi sono piuttosto bassi». Ci sono stati infatti 12 contestazioni di illeciti amministrativi, 14 denunce di reato, 17 supporti su delega della polizia giudiziaria e 6 interventi in pronta disponibilità (fino a pochi anni fa erano il triplo). «Questo significa - ha spiegato - che esiste un maggiore presidio delle attività produttive».

Nel 2012 Arpa ha prestato in Valle 13.500 ore di lavoro, collaborando anche con l'Asl per alcuni piani d'intervento, emettendo 359 pareri e gestendo 1.500 apparecchiature Pcb.
«Mi piacerebbe che le esperienze pilota in Valle si trasformassero in buone pratiche in regione - ha affermato Giulio Sesana, direttore Arpa Brescia -. Nei prossimi giorni apriremo anche un ufficio che si occupa delle procedure dei Pgt, Vas e Via e poi vorremmo sviluppare tematiche locali particolarmente dense di problemi, ad esempio la qualità dell'aria, che a Darfo denota presenza preoccupante di benzopirene, e poi il tema del rumore, vibrazioni e odori del comparto delle forge».

Arpa collabora anche nello svaso delle dighe, particolarmente numerose in Valle. Nell'aprile 2012 è stata svuotata quella del Poglia, dopo 30 anni che non si eseguiva questa operazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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