Ladri al liceo Golgi di Breno, spariti 25 computer Apple

Parrebbe essere diventata una moda. Ma rubare il materiale scolastico non può fare tendenza. Eppure, nel Bresciano, negli ultimi mesi si sono moltiplicati i casi. L’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto a Breno, al liceo Golgi: solo pochi giorni prima era toccato a una scuola di Lumezzane.

È stato un San Valentino amaro per studenti e insegnanti camuni: approfittando della chiusura per il patrono del paese, i ladri si sono introdotti nell’edificio che ospita gli indirizzi classico, scientifico, linguistico, scienze sociali e artistico. Con un obiettivo mirato, visto che sono entrati solo nell’aula informatica, dove hanno fatto sparire 25 dei 30 computer presenti. Si tratta di strumentazione costosa: iMac della Apple con schermi da 27 pollici.

E si tratta di malviventi piuttosto ben informati ed esperti: sapevano dove sono le telecamere e le hanno oscurate per effettuare la triste scorribanda. Ad accorgersene sono stati gli insegnanti, quando hanno aperto l’aula informatica per la prima ora di lezione. Il liceo «Golgi» era chiuso dallo scorso giovedì sera: il furto sarebbe stato compiuto nella giornata di venerdì 14 intorno alle cinque, quando era ancora buio. I ladri hanno scassinato una porta laterale al pianterreno, hanno risalito le scale sino al secondo piano e hanno aperto con facilità anche l’aula informatica, benché chiusa a chiave.

Sarebbe scattato anche l’allarme interno alla scuola, ma purtroppo non è servito a nulla. I malviventi hanno avuto tutto il tempo di operare indisturbati per portare via 25 macchine e 25 schermi. Potrebbero aver lasciato in classe i cinque pc perché nel furgone utilizzato per scappare non c’era più posto. La dirigenza del «Golgi», non appena scoperto il furto, ha sporto denuncia ai carabinieri, la cui caserma si trova a un centinaio di metri di distanza. Dopo un sopralluogo, sono state visionate anche le immagini delle telecamere del liceo e sono in corso le indagini (potrebbero tornare utili altre telecamere situate in zona).

«Siamo mortificati – dice la vicepreside Tiziana Pelamatti -, la scuola fa l’impossibile per dare servizi all’avanguardia ai ragazzi e strumenti in linea con le esigenze più moderne e poi tutto è vanificato così. È un bel danno per noi». Ora il problema non è solo sostituire i pc rubati – molto utilizzati dall’indirizzo delle scienze applicate e dall’artistico e necessari in questi giorni di prove Invalsi –, ma avere un sistema di protezione e di allarme all’altezza, che eviti di far trovare nuovamente certe sorprese.