Valcamonica

Impianti sciistici chiusi, i gestori: «Bilanci in profondo rosso»

Salta la riapertura il 7 gennaio. La paura è che il prolungarsi dello stop comprometta del tutto una stagione già segnata dalla crisi
Una cabinovia nel comprensorio Pontedilegno-Tonale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una cabinovia nel comprensorio Pontedilegno-Tonale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Sappiamo già che non riapriremo il 7 gennaio e che rischiamo di farlo solo a fine mese. Siamo ancora però in attesa di notizie certe e la preoccupazione di vedere compromessa totalmente la stagione sciistica è molta». 

Così Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale in Vallecamonica, in merito alla grave crisi che sta colpendo il settore durante la pandemia di Covid-19, a causa dello stop alle attività degli impianti sciistici.

«Abbiamo sviluppato la tecnologia per poter evitare assembramenti sia al momento dell'acquisto dei biglietti, che si comprano online, sia agli impianti di risalita, attraverso una app», spiega Bertolini, che non nasconde i timori per il prolungarsi del blocco.

«Le società che gestiscono gli impianti sono in crisi perché avendo sostenuto in estate le spese di manutenzione, ad oggi non hanno guadagnato nulla. Gli alberghi vivono anche d'estate, mentre nel nostro settore - dice il direttore di Adamello Ski - la stagione sciistica dura quattro mesi. La speranza è di poter rientrare almeno in parte delle spese sostenute. Non guadagneremo ma almeno speriamo di non chiudere i bilanci in profondo rosso».

 

 

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