Valcamonica

«Dopo averla uccisa ho vegliato per ore il corpo di mia madre»

L'autopsia conferma che la donna è stata strangolata a mani nude. Resta oscuro il movente
CONFERME DALL'AUTOPSIA
AA

Sulla dinamica non ci sono dubbi. Resta invece ancora tutto da scrivere il movente dell’omicidio di Francesca Mesiano, la donna che avrebbe compiuto 53 anni a dicembre, trovata senza vita in casa sua a Breno. Uccisa ai piedi del divano della sala dal figlio 25enne Vincenzo Capano, ora in carcere reo confesso.

L’autopsia ha confermato la confessione del giovane e per i medici che ieri mattina all’istituto di medicina legale degli Spedali civili hanno eseguito l’esame autoptico, la vittima è stata strangolata a mani nude. Non c’erano segni evidenti sul collo e chi indaga ritiene che il 25enne non abbia usato particolare forza e violenza nella sua azione. La vittima, di corporatura molto esile anche a causa della malattia, sarebbe morta in pochi minuti. Attorno alle 17.30 di giovedì, stando a quanto certificato dal medico legale che ha fornito la sua ricostruzione in virtù della temperatura corporea della 53enne al momento dell’ingresso dei soccorritori e dei carabinieri nell’appartamento dove si è consumata la tragedia.

Il figlio è rimasto per ore a vegliare il corpo senza vita della madre, considerando che dai carabinieri si è presentato spontaneamente attorno alle 20,30 - 21 di giovedì sera pur senza ammettere subito il delitto. Solo dopo la confessione Vincenzo Capano ha raccontato: «Dopo averle stretto le mani al collo mi sono seduto sul divano e ho guardato il cadavere». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia