Valcamonica

Dalla Val Rabbia l'appello per la prevenzione

Appello per la Val Rabbia. Il Comune chiede che sia l'Arpa a farsi carico della manutenzione del sistema di prevenzione d'eccellenza
La stazione di monitoraggio della Val Rabbia
La stazione di monitoraggio della Val Rabbia
AA

In un periodo in cui si parla moltissimo di prevenzione, la Valcamonica avanza un caso di eccellenza, ovvero il sistema di monitoraggio della frana della Val Rabbia, per prevenire nuove e disastrose alluvioni come quella del 2012. Un sistema moderno e all’avanguardia in Italia, che permette il monitoraggio di tutta la colata detritica e che fa scattare l’allarme in paese in caso di movimenti franosi.

L’impianto è complesso e comprende due stazioni meteo in quota, a 2.400 e a 1.800 metri, dalle quali si possono acquisire dati sul clima come temperatura, umidità, livelli di pioggia e neve, flussi termici. Più altre otto di cui due con celle di carico per misurare i movimenti del terreno, due per inviare gli allarmi e quattro a strappo corde che, in caso di contatto, mandano il messaggio di allerta perché si è innescato un dissesto. In contemporanea, in paese, in base al grado di allarme, vengono attuate una serie di misure fino al suono della sirena di evacuazione e al blocco del ponte sul Val Rabbia. Da quando si avvia una colata, ci sono circa venti minuti per portare la gente ai centri di raccolta.

Si tratta di un eccezionale sistema di sicurezza e di prevenzione, che richiede però costose manutenzioni sia ordinarie sia straordinarie, per ora in carico al Comune, soprattutto in quota, spesso effettuate con l’elicottero. Il Comune di Sonico vorrebbe far gestire tutto, come avviene già per il monitoraggio della frana di Pal, all’Arpa, che ha professionalità e risorse adeguate. Nei prossimi giorni prenderà quindi contatto con la Regione, per trovare la soluzione e far funzionare al meglio questo sistema di eccellenza.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia