Valcamonica

Bike Hotel, la terra dei Pitoti fiuta il business dei pedali

Sono 29 fra alberghi, residence, b&b e agriturismi che offrono servizi speciali per i ciclo turisti
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In principio fu l’eco delle montagne, bellissime e terribili, del Giro d’Italia. Poi, a mettere benzina nelle gambe dei ciclisti, sono arrivati i milioni di euro spesi per collegare da nord a sud la Valcamonica a colpi di pedali, spalancando le porte della discesa fino al fiume Po.

Ora, scendono in campo i «Bike Hotel» che garantiscono colazione rinforzata, brugole e camere d’aria in caso di forature e servizio lavaggio e stendibiancheria per ospiti e famiglie con bici al seguito.

La terra dei «Pitoti» fiuta il businness (salutista) del turismo su due ruote e mette in pista l’artiglieria pesante: itinerari con Gpx Track, servizio di trasporto bici e un plotone di 29 hotel, bed & breakfast, residence e agriturismi pronti a coccolare ciclisti per hobby o professione con ogni comfort.

Sostenibilità alpina. A mettere nero su bianco prospettive e numeri del turismo su due ruote, ci ha pensato il convegno organizzato a Boario Terme nei giorni scorsi, per inaugurare la sesta edizione della fiera della sostenibilità nella natura alpina, voluto da Parco dell’Adamello e Comunità Montana di Valle Camonica. In Italia, il «borsino» del ciclismo muove capitali per oltre due miliardi di euro e, nel vicino Trentino, gli introiti legati ai 400 chilometri di piste ciclabili è di circa 100milioni di euro.

«Se pensate che spendere due milioni per la sistemazione delle piste ciclabili sul nostro territorio sia una cifra notevole, vi ricordo che è il costo per 80 metri di autostrada BreBeMi», ha osservato Dario Furlanetto, presidente del Parco dell’Adamello.

«Fino a qualche anno fa, era impensabile pensare di pedalare dal Tonale al Po: oggi non solo possiamo farlo, ma basterebbero risorse limitate per poterci collegare alla rete ciclabile del Trentino e della Svizzera». La mappa della Vallecamonica offre 17 itinerari sviluppati su poco meno di 600 chilometri complessivi: la traversata più lunga è il percorso Passo del Tonale-Lago d’Iseo per 103 chilometri e i più duri, in termini di pendenza, sono Gavia, Crocedomini, Mortirolo e Montecampione. Gli itinerari per Mtb spaziano dalla «ciclovia Karolingia» del Gavia alla «Enjoy» di Borno, dal «Piz Tri» di Malonno al tour della Concarena.

La Dmo di Valle Camonica e l’agenzia Roncalli viaggi hanno messo on-line pacchetti e offerte riservate a cicloamatori con la lista dei Bike Hotels: su 29 strutture, 13 sono concentrate tra Ponte di Legno e Passo del Tonale e le altre a Darfo, Breno e Borno. Chi più chi meno, tutti offrono servizi ad hoc: dal massaggiatore professionista ai bike-tour guidati almeno tre volte a settimana, dal Gps a noleggio all’area lavaggio biciclette, dalla colazione ad orari flessibili alla convenzione con officine specializzate per riparazioni urgenti. All’Hotel Bezzi al Passo del Tonale (finora primo e unico) il titolare della struttura è una guida per bici da corsa o mountain bike. La Valle Camonica si muove: e lo sta facendo su due ruote. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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