Valcamonica

A Malonno è vietato giocare a pallone in piazza Repubblica: è polemica

Tutto nasce dalle lamentele di commercianti e residenti. Sono previste multe per i trasgressori da 25 a 500 euro
Il cartello posto in piazza Repubblica - © www.giornaledibrescia.it
Il cartello posto in piazza Repubblica - © www.giornaledibrescia.it
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È scoppiata la polemica a Malonno dopo che, a inizio giugno, in piazza Repubblica è apparso un cartello che vieta il gioco del pallone su tutto lo spazio, con multe per i trasgressori da 25 a 500 euro.

In realtà, le lamentale erano iniziate ben prima da parte di residenti e attività commerciali della zona, infastiditi dagli schiamazzi dei giovani e soprattutto dalle troppe «pallonate violente» che hanno danneggiato vetrine, muri e arredi. Da qui la decisione dell’Amministrazione. E ora a lamentarsi sono i genitori che portavano i bambini a giocare.

A infiammarsi, era scontato, sono stati in particolare i social, al punto che il sindaco Giovanni Ghirardi ha deciso di chiarire: «Non è un divieto di gioco in generale, né un divieto d’accesso ai bambini come invece si percepisce da alcuni commenti. I piccoli possono trovarsi per correre, giocare, andare in bici, sempre ovviamente col buon senso e con la supervisione dei genitori. La decisione è stata presa dopo mesi di segnalazioni e malumori causati dal gioco sregolato al pallone, che ha creato danni tangibili e disturbo ai cittadini».

Secondo Ghirardi tutti dovrebbero avere i propri spazi, anziani, adulti, ragazzi, bambini: piazza Repubblica è un luogo d’incontro adatto un po’ a tutti. Dove anche i più piccoli possono correre e giocare in sicurezza, ma non è un campo da calcio, soprattutto per la presenza di un arredo non idoneo e per le residenze private e le attività economiche».

La discussione in paese è sulla mancanza di altri luoghi per giocare a pallone in sicurezza. «Nessuno vuole privare i bimbi di un luogo di incontro – conclude il sindaco -, semplicemente non si condivide il modo in cui si gioca in questo luogo. Poi possiamo parlare con serietà di alternative, valutare proposte e soluzioni che possano accontentare tutti, è nostro dovere farlo, le porte del Comune sono aperte».

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