Unicatt Brescia, al corso Business and finance studenti da 19 Paesi

«Una partnership tra due facoltà fornisce agli studenti competenze e punti di vista diversi che sono preziosi». Il corso di laurea triennale in Business and finance dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, interamente in inglese, è nato nell’anno accademico 2024/2025 dall’iniziativa congiunta della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e di quella di Economia e giurisprudenza.
Il corso
Il corso, ospitato nel campus di Mompiano, da settembre è pronto a ripartire per il secondo anno con nuove matricole. Il preside di Scienze bancarie, Giovanni Petrella, lo presenta così: «L’offerta didattica si caratterizza per la combinazione dell’anima finanziaria e di quella economico-giuridica, e questo è proprio il motivo fondamentale della nostra partnership come facoltà. Il contenuto del programma è quindi multidisciplinare e ha inoltre una grande attenzione agli aspetti internazionali».
Il bilancio del primo anno è positivo: «Siamo riusciti ad attirare l’interesse di un numero elevato di studenti dall’estero (ben 26 da 19 Paesi diversi, ndr) e questo vuol dire che il campus di Brescia attrae e la nostra laurea è apprezzata a livello internazionale, dove la competizione è molto alta. Lo studente trova quindi non solo corsi in inglese, ma anche un’aula composta per metà da studenti internazionali: e questo rende l’esperienza davvero internazionale».
Perché Brescia
La scelta di Brescia come sede del corso risponde a una logica precisa, spiega il preside della facoltà di Economia e giurisprudenza, Marco Allena: «Brescia è tra le principali province industriali italiane e tra le più ricche dal punto di vista del tessuto, dell’inventiva e dell’imprenditoria ed è quella con le maggiori aperture all'estero. Quindi riteniamo che il beneficio di una laurea come questa sia duplice: chi viene dall’estero si trova in una realtà aperta all’Europa e al mondo, mentre chi è italiano consegue qui una laurea di questo tipo in un contesto internazionale e con un’apertura appunto a questi mercati. La scelta di Brescia per questo tipo di lauree internazionali – aggiunge – non è casuale nemmeno da un altro punto di vista: secondo la mentalità italiana Brescia è una città a 80 chilometri da Milano, ma se si ragiona con una mentalità internazionale è invece una città a mezz’ora di treno dal centro di Milano: il che dal punto di vista del richiamo internazionale è indubbiamente un punto di forza».
La magistrale
Il corso ha un proseguimento ideale a Brescia nella laurea magistrale in «Applied data science for banking and finance», promossa dalla facoltà di Scienze bancarie con quella di Scienze matematiche, fisiche e naturali: «Ci sono il contenuto finanziario e la dimensione più quantitativa, molto vicina all’analisi dei big data, all’intelligenza artificiale, machine learning: tutte competenze particolarmente richieste oggi – spiega Petrella –. È una specializzazione che sta avendo un ottimo successo negli sbocchi lavorativi: riceviamo infatti richieste di profili e di curriculum da istituzioni finanziarie in cerca di quel tipo di competenze. Gli studenti stanno ottenendo delle belle soddisfazioni in termini di collocamento professionale».
Contributi da più facoltà implicano più competenze: «Vediamo che i ragazzi richiedono sempre di più percorsi di studi arricchiti di spunti e competenze di vario tipo – conclude il preside di Economia e giurisprudenza Allena –. Questa è una ricchezza che l’Università Cattolica ha e che dovrà ascoltare sempre di più, perché è l’unica università italiana che copre praticamente tutti i rami del sapere e quindi meglio di altri può offrire nuove lauree frutto della combinazione di competenze diverse».
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