Università

Unicatt, corsi per professionisti di cultura e comunicazione

Marco Papetti
Dams e Ge.Co. offrono sbocchi appassionanti e attualissimi: il primo è un percorso triennale, il secondo una laurea magistrale
Studenti dell'Università Cattolica di Brescia, nell'ateneo in via Trieste - © www.giornaledibrescia.it
Studenti dell'Università Cattolica di Brescia, nell'ateneo in via Trieste - © www.giornaledibrescia.it
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Professionisti della cultura e professionisti della comunicazione: sono le due figure formate rispettivamente dai corsi di laurea in discipline delle arti dei media e dello spettacolo (Dams) e Gestione di contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali (GeCo). Il primo dei due corsi dell’Università Cattolica di Brescia prevede un percorso triennale, il secondo è una laurea magistrale.

Cultura

«I laureati Dams diventeranno professionisti nel mondo della cultura nelle arti, nei media e nello spettacolo – spiega il coordinatore Massimo Locatelli –. Per quanto riguarda le arti, soprattutto contemporanee, formiamo quindi operatori del mondo delle mostre, della curatela, della critica per le arti contemporanee. La «m» sta per media e non per musica: un curriculum forte in cui insistiamo molto su competenze come il video making, la creazione di contenuti, il reportage e anche la scrittura giornalistica, i grandi ambiti professionali della comunicazione mediale. Infine c’è l’ambito dello spettacolo dal vivo, inteso a tutto tondo secondo la logica della cultura contemporanea».

Comunicazione

Di comunicazione si occupa invece la magistrale Geco: «Mira a formare professionisti nell’area dei social, dei media digitali e della formazione a distanza – spiega il coordinatore Ruggero Eugeni –. Il suo punto di forza sta in un equilibrio tra una parte più storico-teorica, svolta essenzialmente nel primo anno, e una parte professionalizzante, che comincia nel primo anno e occupa poi tutto il secondo. Il nostro studente deve sapere girare, montare, lavorare graficamente, costruire siti, fare campagne di marketing, saper maneggiare gli strumenti di geolocalizzazione sul territorio, ma anche di realtà virtuale. La parte conclusiva del percorso è piuttosto pratica: termina con uno stage di 400 ore e con una tesi che dovrebbe partire da un’esperienza personale a cui viene integrata la parte di ricerca».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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