UniCatt: «Qui le lingue incontrano economia, politica e comunicazione»

«Un nostro tratto distintivo è il fatto che nella nostra facoltà ci sono tanti docenti delle aree dell’economia, delle comunicazioni, delle relazioni internazionali: ciò garantisce un’offerta formativa di livello notevole».
La facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede di Brescia ospita tre corsi di laurea: due triennali – Scienze linguistiche e Tourism management, sostenibilità valorizzazione del territorio (in interfacoltà con Lettere e Filosofia – e una magistrale in Scienze linguistiche.
Come spiega il preside della facoltà, Giovanni Gobber, ciascun corso propone una varietà di spunti formativi: «Sono strutturati con attenzione sia alla componente legata alle lingue, alle culture, alle letterature sia agli ambiti economico, aziendale, comunicazionale, politologico».
Tutte materie che integrano le competenze linguistiche: «Danno un’esperienza in più, e questo lo si vede anche dagli sbocchi professionali dei nostri studenti, che già nelle triennali e soprattutto nelle magistrali sono sempre più orientati verso il mondo del lavoro. Molti nostri laureati vanno anche all’estero».
L’importanza degli stage
La facoltà, continua il preside, si distingue anche per «una fortissima attenzione allo stage aziendale, per il riconoscimento di esperienze accumulate dallo studente come crediti formativi e la possibilità di svolgere interazioni di potenziamento linguistico con studenti di altre università all’estero. Quest’ultima attività – continua – permette anche a chi non ha il tempo o la disponibilità economica per fare un Erasmus di svolgere esperienze riconosciute come attività internazionali».
Per il coordinatore della laurea triennale in Scienze linguistiche di Brescia, Giovanni Gregorini, tratto caratteristico del corso è la «professionalizzazione: abbiamo piani degli studi – spiega – costruiti per comprendere anche gli ambiti dove spendere le lingue. Ci sono un piano degli studi dedicato all’impresa, uno al mondo dei mass media, uno alle relazioni internazionali – che ha sempre un buon numero di iscritti – e infine lingue e letterature, dedicato fondamentalmente all'insegnamento».
Le convenzioni
Tante le opportunità di stage: «Abbiamo convenzioni con Confindustria, con istituzioni del Garda, con aziende della manifattura e del turismo: insomma dove si hanno esigenze linguistiche come nell’import-export, nella logistica, nell’area clienti, nel campo delle fiere o dei convegni».
Per quanto riguarda il curriculum di lingue per l’impresa, spiega il coordinatore della triennale, «c’è questo legame forte con il territorio bresciano, che è sempre meno provinciale e sempre più piattaforma manifatturiera d'Europa».
Infine, conclude il professor Gregorini, una virtù che possiamo spendere molto bene qui a Brescia è il fatto di appartenere a un ateneo più che secolare, dotato di prestito interbibliotecario, laboratori, strumenti multimediali: è tutto in rete, all’interno della più grande università non statale d’Europa».
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