Cultura

Tener-a-mente: 23mila agli spettacoli nel teatro dannunziano

A Gardone Riviera 9 concerti da sold-out e pubblico da 32 Paesi: tedeschi, inglesi e austriaci i più presenti
Glen Hansard  - © www.giornaledibrescia.it
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«Sorprendente: l’aggettivo per definire la 9ª edizione di Tener-a-mente è senza dubbio questo». Viola Costa, direttore artistico del Festival del Vittoriale, commenta così il successo della stagione, precisando: «Non mi riferisco tanto alle cifre, che pure sono positive e confermano la crescita, ma parlo soprattutto di sensazioni, di accoglienza del pubblico, di qualità degli artisti. In un anno in cui pare che tutto il lago di Garda soffra un calo turistico, farci valere con una proposta artistica non facile, ci conforta e ci garantisce il giusto propellente per programmare la decima».

Vediamo i numeri: la prova del nove della kermesse organizzata da Ripens’Arti (società delle sorelle Viola e Rita Costa) certifica il trend positivo delle ultime annate, chiudendo con 23mila spettatori complessivi le 15 serate di spettacolo (tra cui il «Notturnale» d’apertura e il premio di poesia «Più luce!»), di cui ben 9 hanno fatto registrare il tutto esaurito. Sempre i numeri, dicono di un’inequivocabile vocazione internazionale: cala leggermente il pubblico locale (- 4% rispetto al 2018), ma si registrano arrivi da 75 province italiane e addirittura da 32 Paesi nel mondo. Se Germania, Gran Bretagna e Austria sono le nazioni più rappresentate, appassionati sono giunti anche da realtà esoticamente agli antipodi quali Cile e Groenlandia (per la strana coppia Calexico e Iron & Wine), Giamaica e India (per James Morrison), Costa d’Avorio (per Xavier Rudd), Sudafrica (per Billy Corgan).

È ancora Viola Costa a leggere tali dati con perspicacia: «Dopo aver passato le prime edizioni a sperimentare, abbiamo compreso che è l’identità artistica, oltre alla magnificenza del luogo, a fare la differenza. Verificato che pubblico locale e turisti stanziali rappresentano una componente non decisiva del totale, abbiamo investito su un progetto forte, allestendo il cartellone alla luce di questa consapevolezza, in cui le variabili sono il nostro gusto personale e quello di chi ci segue con assiduità. Certo, per essere competitivi, ci vogliono anche prezzi non esagerati e una buona esclusiva territoriale». Nonostante il profilo cosmopolita, il concerto più richiesto e affollato è stato quello di un italiano, il «core de Roma» Antonello Venditti, con i biglietti «bruciati» in prevendita già a febbraio. Quindi, nell’ordine: la fuoriclasse canadese del jazz, Diana Krall; il contagioso australiano Xavier Rudd; un songwriter dal respiro soul come il britannico James Morrison; lo spigoloso Billy Corgan. La palma del più amato dal pubblico, se la son giocata al fotofinish il solito Rudd e Glen Hansard, con un giudizio «pesante» che fa pendere la bilancia sul lato del premio Oscar irlandese: «Quelli di Gary Clark jr. e di Hansard - ci spiega Viola - erano i live che attendevo con maggiore impazienza.

Hanno soddisfatto aspettative altissime, con il secondo straordinario per intensità umana e capacità di coinvolgimento della platea». Nulla viene anticipato del futuro (per scaramanzia?), ma è facile pensare che si investirà sul teatro, visti gli ottimi riscontri ottenuti da due proposte di confine (Giovanardi & Malfatti, Ale e Franz «shakespeariani»). Interventi. Molto soddisfatto, infine, il presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri («Nonostante un maggio pessimo per le piogge, stiamo realizzando un anno eccezionale»), che annuncia importanti novità strutturali: «Nel 2020, Tener-a-mente offrirà la meraviglia di una conca marmorea sotto le stelle, come la voleva D'Annunzio». L’Anfiteatro sarà rivestito e pavimentato con Rosso Verona: pietra veneta, dunque, secondo gli antichi progetti del Vate, ma con il contributo economico decisivo di Regione Lombardia.

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