Cultura

Daniele Silvestri: «Un segnale di speranza il concerto a Brescia»

Il cantautore stasera in piazza Paolo VI «con la stessa voglia di suonare che hai da ragazzino»
Daniele Silvestri - © www.giornaledibrescia.it
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Fare la cosa giusta non è mai facile. A maggior ragione in un periodo complicato, in cui le voci sono tante e le certezze poche. «L’uomo con il megafono» che torna a farsi sentire sembra però ricordare che, al di là dei dubbi, la musica resta. «L’idea di ricominciare a fare concerti era più una speranza che una certezza, ma ora possiamo dire che la scommessa è vinta» racconta Daniele Silvestri, che si esibirà stasera, in città per il Brescia Summer Music, con il suo nuovo tour «La cosa giusta».

«È un titolo che ha molti significati possibili e un interrogativo che da un po’ di mesi ci poniamo tutti» prosegue il cantautore: «Ci sono state abitudini da modificare, cambiamenti non piccoli nella vita di tutti i giorni. Mai come in questo periodo è stato chiaro che il comportamento del singolo influisce su quello che riguarda un’intera collettività, le persone che ci stanno vicino».

Il concerto si terrà in piazza Paolo VI (anziché, come inizialmente previsto, in piazza Loggia), alle 21, anche in caso di maltempo; il prezzo dei biglietti, acquistabili online e nei punti vendita TicketOne e Vivaticket, è di 35 euro (prevendita inclusa; info: Cipiesse 030.2791881, www.cipiesse-bs.it).

La scaletta riserverà tante sorprese, dai maggiori successi di Silvestri a brani mai eseguiti live: «Abbiamo scelto di percorrere strade inesplorate, partendo quasi da zero, con la stessa voglia che hai da ragazzino di suonare in qualsiasi modo e a qualsiasi ora, senza pensare a nient’altro. Questa scaletta enorme è un canovaccio per show sempre diversi, ma anche un grosso ringraziamento per il pubblico».

Nei suoi canali social presenta ogni concerto con delle ironiche «informazioni turistiche». In un periodo in cui l’Italia è in cerca di un rilancio anche del turismo interno, si potrebbe pensare che, oltre a pubblicizzare gli spettacoli, le piaccia promuovere i luoghi... Ho scelto un modo un po’ particolare per farlo, ironico, attraverso finte critiche violente. Qualcuno pensa sempre che io sia serio, così i commenti si trasformano in un volano di descrizioni, racconti, consigli. Una delle parti che mi piace di più del mio lavoro è proprio il viaggio, la possibilità di conoscere luoghi e amarli, perché il nostro è un Paese inesauribile. Questo piccolo gioco nato per caso innesca un processo che mi piace molto. 

Lei ha definito il concerto di Brescia «Un segnale di speranza»; che significato ha venire a esibirsi in una delle città-simbolo dell’emergenza Covid? Quando abbiamo cominciato a pianificare il calendario sembrava impossibile avvicinarsi alla Lombardia. La speranza però c’era e quando è stata confermata la data di Brescia, per annunciarla non mi è bastato un comunicato di servizio. Oltre alla necessità di lavorare, per me e per le persone che ho intorno, l’obiettivo di questo tour era quello di portare spensieratezza e gioia, soprattutto nei luoghi più colpiti. Brescia con il suo passato e il suo presente è perfetta. Emotivamente sarà tutto ancora più forte, più sensato.

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