Cultura

Da «Chi ha fatto palo?» a «Corazzata Potëmkin» e «Corsa Cobram»

Paolo Villaggio, morto a 84 anni, è diventato famoso per il personaggio di Fantozzi: sono decine le scene di intramontabile comicità
Scusi, chi ha fatto palo?
AA

Sono decine le scene di pungente, dissacrante comicità che Paolo Villaggio, scomparso a Roma all'età di 84 anni, ha regalato al grande pubblico con il suo Ugo Fantozzi, nato ancor prima dalla sua penna - che tratteggio la figura del ragioniere più sfortunato e macchiettistico d'Italia in una serie di libri di successo - che sulla pellicola: al cinema però la vicenda umana di Fantozzi, della moglie Pina, della figlia Mariangela e della moltitudine di personaggi che ricorrono nella sua storia di celluloide (da Calboni al geometra Filini, dalla signorina Silvani al supermegadirettore) ebbe la consacrazione.

E Villaggio ci lascia con Fantozzi uno spaccato d'Italia fatto di miserie e grandezze umane, di generosità e qualunquismo, di tanti squarci di un Paese che certo al suo senso di comicità offriva tanto.

Difficile riepilogare tutte le scene più memorabili. Certo alcune sono già nella leggenda da decenni.

«Sabato 18, alle 20.25, in diretta da Wembley...». Inizia così la scena di Fantozzi che pregusta la sfida calcistica Inghilterra-Italia, costretto ad interromperla perchè condannato all'ennesima visione del film muto «La corazzata Potëmkin». Il dramma dell'italiano strappato alla diretta tv del pallone si concretizza quando, per strada, la radiocronaca gli riporta un palo. E lui non resiste alla tentazione e per saperne l'autore dà vita alla celebre scena di «Scusi, chi ha fatto palo?»

«La corazzata Potëmkin» è legata poi una scena rievocata dai fan di Fantozzi miliardi di volte: la rivolta degli inferiori contro il direttore che ne impone la visione collettiva:

Come dimenticare la cena dei dipendenti a casa della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare?

La stessa contessa protagonista del più tragicomico varo di nave della storia della marineria italiana:

Per non parlare della temutissima Coppa Cobram, riservata ai "Carissimi inferiori" dal direttore aziendale... Una corsa che da qualche anno viene rievocata con abiti e bici del caso proprio nel Bresciano, a Desenzano

Anche la battuta di caccia si rivela impresa improbabile...

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia