Premio Gandovere: storia e protagonisti della cultura bresciana

Transitando a fianco dell'Antica Cantina Fratta, nella strada interna che da Monticelli Brusati conduce a Ome, il pensiero corre a una delle stagioni culturali più vivaci di questa terra, legata al nome del Premio Gandovere, promosso dall'omonima Fondazione sorta nel febbraio di 44 anni fa, nel 1981, per iniziativa di Cesare Filosi, suo primo presidente, Mario Bonetti, Ugo Garletti, Lento Goffi, Gianluigi Moniga, Luigi Savelli, Giovanni Venturi.
Il nome era un omaggio al torrente Gandovere, che solca il territorio da Monticelli Brusati al Mella. Nata per perseguire fini culturali e letterari in primis, promosse in tale cornice il Premio letterario di narrativa e non solo.
Il vostro cronista ricorda, tra gli altri, i grandi protagonisti che furono consacrati vincitori nelle varie edizioni, tra i quali Ermanno Olmi, compianto regista cinematografico bergamasco, che sulle montagne della Valcamonica mosse i primi passi professionali con la cinepresa alle dipendenza della Edison.
La straordinaria ed affascinante semplicità della vita quotidiana, raccontata nelle sue pellicole, imperniò le poche parole che Olmi regalò alla folta e plaudente platea che stipava l'Antica Cantina Fratta.
Era il 1998 e il regista dell'Albero degli zoccoli fu il vincitore del Premio Testimonianze Berlucchi edizione 1998. Olmi ricevette l'ideale testimone che negli anni precedenti era passato nelle mani di figure del calibro di Indro Montanelli, Riccardo Muti, Enzo Biagi. Di elevato profilo era anche la giuria, composta da sei illustri esponenti del mondo letterario e accademico: Maria Corti, Edoardo Esposito, Giovanni Giudici, Folco Portinari, Vittorio Spinazzola, Armando Torno. Giurati competenti e seri, lontani anni luce da alcune improvvisate figure che nemmeno pare leggano i testi in concorso. Ma il discorso ci porterebbe lontano. Fondamentale era anche il ruolo di Carla Boroni, che avrebbe anche ricoperto il ruolo di presidente della Fondazione Gandovere, così come il supporto organizzativo garantito da Carla Tonoli. Fu davvero una bella, intensa stagione. Giusto ricordare quei protagonisti, alcuni dei quali hanno da tempo concluso il loro viaggio terreno, penso a Gianluigi Moniga e ancor prima Luigi Savelli, già presidente dell'allora Api, oggi Confapi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
