Strada facendo

Acciaio bresciano: modernità e tradizione

A Made in Steel, la fiera milanese dedicata alla siderurgia, protagonista sarà la bellezza di questo materiale
Una colata d'acciaio
Una colata d'acciaio
AA

«Di che cosa sei fatta, tu? Di quello che ami, disse lei, più l’acciaio». Mentre transito in auto accanto a un paio di aziende siderurgiche in una delle industriose valli della nostra provincia – lo sono tutte – torna alla mente la frase (Isole nella corrente, 1970) di Ernest Hemingway, letta nella pubblicazione «Speciale Made in Steel 2025 - La Bellezza dell'Acciaio», pubblicata da Siderweb, nel capitolo «The Beauty of Steel: l’acciaio dei volti, dei contenuti, del linguaggio», curato da Francesca Morandi, che in Siderweb è responsabile Relazioni Esterne.

Dal 6 all’8 maggio la Fieramilano a Rho ospita proprio Made in Steel, una intensa tre giorni di condivisione «di idee, business, visioni e azioni, per affrontare insieme le complesse sfide attuali», come commenta Paolo Morandi, il ceo di Siderweb, la dinamica realtà bresciana che della rassegna milanese (nata alcuni anni fa nella nostra città) è ideatrice e organizzatrice.

La Fiera cade in un momento di grande incertezza internazionale e servirà, anche, per meglio comprendere prospettive e dinamiche di un settore cruciale per l’economia del nostro Paese. Il titolo scelto per l’undicesima edizione è «The Beauty of Steel», con il chiaro intento di celebrare la bellezza dell’acciaio, i suoi innumerevoli utilizzi.

«L’acciaio – evidenzia Paolo Morandi – è un materiale amico delle persone fondamentale per il progresso. Non sappiamo come sarà il futuro, ma siamo convinti che possiamo, insieme, iniziare a costruirlo, anche attraverso momenti come Made in Steel». Noi bresciani, che l’acciaio l’abbiamo nel sangue, ne conosciamo più e meglio di altri il valore. E corre la memoria alle percezioni di bimbo, attento ai segnali del mondo adulto, curioso dei racconti sulla vita in fabbrica, ascoltati dal papà, dagli zii, da conoscenti. La produzione, il lavoro, la vita della fabbrica, imperavano.

Avrò avuto sette, otto anni, quando avvertivo per le prime volte la strana sensazione di ascoltare i discorsi dei grandi, come allora si definivano gli adulti, che dopo poco assumevano le forme coinvolgenti di una calda ninna nanna. Afferravo termini nuovi, il «cottimo» legato alla produttività, i turni, le temperature ideali per lavorare alla perfezione l’acciaio, soprattutto se speciale, arricchito da piccole ma determinanti percentuali di metalli. Cromo, vanadio o molibdeno... poco importava. Contava che quegli uomini, e mio padre più di tutti, vivevano il lavoro, l'azienda, la produzione e la lavorazione dell'acciaio, come una vera passione.

La «Bellezza of Steel» è il fil rouge che guida la proposta contenutistica di Made in Steel 2025, per celebrare l'acciaio, «amico del progresso e delle persone; evocarne forza, modernità, lucentezza; invitare a scoprire il valore intrinseco e culturale di questo materiale – riflette Francesca Morandi – protagonista del futuro sostenibile. La prima bellezza dell’acciaio sono i volti della filiera: uomini e donne; le imprese; la nostra community...». E nella mente del vostro cronista riappaiono immagini lontane, ma mai dimenticate, delle tante persone abili a lavorare l'acciaio. Alfieri di una brescianissima tradizione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.