Storie

ZETA - UNA STORIA HIP- HOP

Regia: Cosimo Alemà
AA

Regia: Cosimo Alemà
Con: Salvatore Esposito, Jacopo Olmo Antinori, Irene Vetere, Diego Germini, Claudia Nahum, Mattia Bellegrandi, Clemente Maccaro, Jari Ivan Vella, Federico Leonardo Lucia
Genere: drammatico/musicale 
Distribuzione: Koch media

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Non è certo una persona dappoco Cosimo Alemà, che a partire dagli Anni 90 ha preso a lavorare nel campo dei videoclip per poi creare con Fulvio Compagnucci la casa di produzione The Mob divenuta leader nel mercato dei video musicali in Italia e realizzando quasi 200 video musicali per artisti italiani e stranieri molti dei quali che definire importanti è poco. Il passo successivo, ma con minor fortuna, è stato quello del cinema con tre film da lui diretti e cosceneggiati: l’horror “At the end of the day - Un giorno senza fine”, del 2010, su un gruppo di amici che in un bosco giocano alla guerra con armi finte, ma che finiranno braccati da misteriosi e crudeli nemici; “La santa”, del 2013, sorta di western italiano su quattro balordi che arrivano in un paesino del Salento per rubare la preziosa statua di Santa Vittoria, ma che vengono scoperti prima di mettere a segno il colpo pagando cara l’intenzione; questo “Zeta - Una storia hip-hop” uscito in sala pochi mesi fa con limitato successo e ora disponibile in dvd. Eppure sulla carta c’erano molti elementi che facevano pensare ad un’opera di grande richiamo successo nei confronti del pubblico giovanile e adolescenziale il più importante dei quali è che è il primo film italiano sul mondo hip hop con la partecipazione dei più importanti esponenti della scena rap nel nostro Paese, da Fedez a J-Ax passando per Clementino, Rocco Hunt, Rancore, Tormento, Salmo, Ensi, Briga, Baby K, Lowlow, Shade , Noyz Narcos, Shablo , Metal Carter, Rocco Hunt, Alina Person e altri ancora per dare un contesto credibile alle imprese del protagonista.

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Anche se Alemà ha avuto presenti alcuni modelli Usa tra cui soprattutto “8 mile” con Eminem, ma anche da “Flashdance”, “Footloose” e “Step up” con tutti i suoi derivati, è riuscito a creare qualcosa di autonomo e di ruspante, aggettivo  che non deve essere preso per denigratore, con la sua storia di formazione che trova nel rap la verbalizzazione poetica della rabbia e frustrazione di una generazione di diseredati, qui tre amici romani poco meno che ventenni che sognano di sfuggire a un destino che la società e la miseria sembrano apparecchiare per loro. Sono Alex/Zeta (il giovanissimo rapper di Cogoleto Diego Germini, in arte Izi, al suo debutto nel cinema: bravo e interessante), Gaia (Irene Vetere, pure lei al debutto e brava) e Marco (Jacopo Olmo Antinori).

 

Alex vive nella periferia degradata di Roma e aiuta controvoglia il padre pescivendolo, la sua vera e unica passione è il rap, che pratica con l'aiuto dell'amico Marco improvvisato produttore ed agente che ha una relazione con Gaia, gli fa le basi e spaccia marijuana (il tema delle droghe non è solo superficiale) sperando di cambiare vita insieme a lui. La loro amicizia si infrange però quando Gaia si innamora di Alex, che non ha comunque il coraggio di tradire l'amico, e Sante (Salvatore Esposito), un importante producer costringe Alex, che vuol lanciare come Zeta, a lasciare Marco per entrare nel circolo dei suoi protetti. È il successo,  Zeta diventa un astro nascente del panorama underground italiano, ma gestire senza esperienza e abbagliati il proprio futuro è arduo, il ragazzo commette molti errori, fino a ritrovarsi solo, con un successo effimero e senza punti di riferimento a dover affrontare i propri  demoni, la durezza del mondo e la sua confusione e a capire sino in fondo cosa realmente desidera… Una vicenda di amore, amicizia e rivalsa le cui tappe canoniche (e quindi abbastanza prevedibili) sono distacco dall'amico d'infanzia, perdita dell'innocenza, successo, crisi familiare, tentazioni sessuali e mentori mefistofelici (il ben riuscito manager untuoso e mellifluo di Siciliano, anche produttore del film) in cui la musica è fondamentale e ogni brano rap  diventa un tassello importante dell’impianto narrativo. Alemà ha dichiarato di aver voluto realizzare un film generazionale in grado di rappresentare i giovani Millennials, ma il tentativo non ha avuto nel pubblico il riscontro atteso anche se il film non è frutto di una mera operazione commerciale, ma di verità e di motivi su cui riflettere ne ha da vendere. Recuperando il pubblico non venuto in sala magari proprio in home video con un ricco ed esaustivo panorama di extra: Provini, Scene tagliate; Videoclip (“Chic” di Izi, “Serpente” di Sante, “Scusa” di Izi); Photogallery “I protagonisti”; Backstage; Spot tv; Trailer; Teaser; Photogallery. Esiste anche un’edizione a doppio dvd con agendina nera di formato “Moleskine” dedicata e allegata.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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