XX-DONNE DA MORIRE

Regia: Roxanne Benjamin, Sofia Carrillo, Annie Clark, Jovanka Vuckovic
Con: Melanie Lynskey, Natalie Brown, Angela Trimbur, Mike Doyle, Breeda Wool, Kyle Allen, Peter DaCunha, Peyton Kennedy, Sanai Victoria, Ron Lea
Genere: horror
Distribuzione: Koch media
Curiosa antologia dal titolo ambiguo visto che le donne sono protagoniste e quindi a rischio di vita , ma sono donne anche le registe questa inedita in Italia e che Koch media pubblica nella sua pregevole collana horror Midnight factory. L’interesse è anche dato dal fatto che si si tratta del primo esperimento antologico al femminile all’interno di un genere in cui è più facile trovare la donna davanti alla cinepresa anziché dietro, ma anche perché le registe, a parte Karyn Kusama, sono al debutto (Annie Clark, che è poi la cantante e compositrice St Vicent) o attive nel settore del cinema impegnato. Nata da un’idea di Jovanka Vuckovic, l’antologia è costituita da quattro episodi intervallati da surreali animazioni in stop motion (che fanno pure da titoli di testa e di coda) realizzate da Sofia Carillo che crea un universo oggetti animati (bambolotti, cassetti, carrettini ecc.) per lo piu' riferiti a oggetti infantili in grado di offrire un effetto straordinariamente inquietante. Vediamoli uno per uno. “The box” della canadese Jovanka Vuckovic è un dichiarato tentativo di rievocare il fascino, in questo caso crudele, del famoso serial “Ai confini della realtà” e di rendere omaggio contemporaneamente al Romero de “La notte dei morti viventi”: durante il periodo natalizio, un bambino che è andato con la sorella maggiore e la madre a far compere e che sta tornando a casa in metropolitana, chiede ad uno strano signore seduto accanto con una scatola sulle ginocchia di poter sbirciare all’interno e, accontentato, è così scosso da quanto da non mangiare per giorni contagiando anche il padre e la sorella. Solo la madre, ignara del segreto della misteriosa scatola, si ritrova con l’intera famiglia a patire la fame e cerca in modo paranoico qualche soluzione, anche estrema, per rimettere a posto le cose… Più leggero e ironico “The birthday party” della Clark in cui con toni da black comedy si parla di una madre che non vuole deludere la figlioletta in occasione del suo compleanno e per la quale ha preparato una grande festa invitando una torma di amichette e amichette. Il fatto è che proprio in quel giorno, pochi minuti prima della festa, il marito ha scelto di suicidarsi e la donna si trova così a dover fronteggiare dolore e felicità, ma soprattutto a far sì che nulla sembri sia accaduto e che tutti (proprio tutti…) prendano parte ai festeggiamenti ovviamente con esiti tra il paradossale, il grottesco e il surreale. “Don’t fall” di Roxanne Benjamin è invece il segmento più marcatamente horror dei quattro sulla scia del filone degli ammazzamenti a catena di giovani in un camping: quattro giovani amici, due ragazzi e due ragazze, decidono di esplorare una remota zona rocciosa che ha però un’aria apparentemente normale. Non è così, ma mal gliene incoglierà e la gita spensierata si muterà in un incubo: accampatisi per la notte, scoprono che il luogo non è aperto al pubblico e che all’interno di esso esistono inquietanti pitture rupestri risalenti ad epoca antica e sconosciuta ed infatti durante la notte i demoni tornano a farsi vivi e una delle due ragazze durante si trasforma in una mostruosa creatura pronta a sfogare la sua furia sanguinaria sugli altri.
Il tema non è nuovo, anzi, ma la resa è ben fatta e in particolare gli ultimi minuti offrono uno spettacolo visivo molto cruento, teso e ben costruito. Infine, “Her only living son” di Karyn Kusama (già responsabile del mediocre “Jennifer’s body” e del più riuscito “The invitation”, sempre distribuito da Koch media) è una sorta di “what if” del celeberrimo “Rosemary’s baby” di Polanski; il giovane Andy stas per compiere 18 anni, ma sua madre, che lo aveva avuto senza sposarsi ed è ancora single, più che felice per la maturità raggiunta è molto preoccupata perché il ragazzo mostra un carattere violento e cupamente insondabile, il che crea conflitti interni e pesanti contrasti tra i due. Ma se non si trattasse di un disturbo comportamentale è il ragazzo fosse qualcosa di terribilmente altro, magari demoniaco? Sarà nuovamente l’amore a trionfare come accadeva nel film del 1968? Ad accomunare le storie di “XX” non è solo il sesso delle registe e delle protagoniste: tra le tematiche affrontate infatti spicca il senso d’isolamento femminile e la conseguente forza che scaturisce da questa condizione, che sia a causa di un complotto famigliare, di un improvviso lutto, di una maledizione o di un figlio difficile da gestire: tutte queste donne in un modo o nell’altro si trovano da sole a dover risolvere dei problemi terribili e si vedrà come faranno… Quella di Koch media è la tipica Limited edition per la Midnight factory: versione in dvd e in blu ray (ovviamente più qualitativa) in cofanetto cartonato che comprende anche un booklet esplicativo; per extra, trailer, la storia del film, gli effetti speciali, il making of, la scelta del cast e uno special sulla mostruosa creatura protagonista del terzo episodio.
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