Storie

VIY - LA MASCHERA DEL DEMONIO

AA

Regia: Oleg Stepchenko
Con: George Segal, Joan Hackett, Richard Dysart, Donald Moffat, Michael C. Gwynne, William Hansen
Genere: horror
Distribuzione: Koch Media

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Ha atteso oltre due anni per approdare in Italia e non è mai arrivata nelle nostre sale, ma lo fa ora in dvd e in blu ray per la  collana specializzata in horror  e ricca di titoli di pregio “Midnight factory” di Koch Media, questa  visionaria, suggestiva, fantasiosa e un po’ irriverente coproduzione di Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Germania e Regno Unito costata 26 milioni di dollari che nella sola Russia ne ha incassati oltre 51 più 39 nel resto del mondo in cui è stata distribuita, un successo che ha fatto sì che siano già in cantiere due sequel, il primo “Viy 2: Journey to China”, nel cui cast figura anche Jackie Chan, e il secondo ambientato in India. “Vij” è un racconto del 1835 di Nikolaj Vasil'evi? Gogol' a cui si è liberamente ispirato Mario Bava per il suo elogiato “La maschera del demonio” del 1960 con Barbara Steele. La storia originale vede uno studente di filosofia uccidere con un ceppo una vecchia strega del cui incantesimo era rimasto vittima, la quale non era affatto vecchia, ma la giovane figlia di un capo cosacco che, per esaudire il desiderio espresso dalla ragazza morendo, lo obbliga ad officiare le esequie e a recitare le litanie accanto alla defunta per tre notti consecutive, il che lo vedrà alle prese con le forze demoniache e il mostruoso Vij, Re degli Gnomi. Oleg Stepchenko, che con la sua opera voleva rendere omaggio al bicentenario della nascita dello scrittore, caduto nel 2009, ma è riuscito a farla uscire solo nel 2014 anche perché nel 2011 ha rigirato quasi completamente il film in 3D, tecnica non disponibile al momento delle prime riprese, dal racconto ha ricavato un film di 147 minuti nell’edizione originale e di 111 in Italia e all’estero, dal ritmo sostenuto, dagli efficaci effetti speciali e dalla trama ricca di contenuti. Di Gogol viene mantenuta l'ossatura, l'idea dello studioso (non però un teologo, ma uno cartografo venuto dall’Inghilterra) costretto a pregare per tre giorni al capezzale di una presunta strega prima di soccombere alla forze demoniache che sembrano proteggerla e anche la peculiarità del mostro Viy, con lunghissime palpebre che gli toccano terra. Per il resto, il regista, che è pure fra gli sceneggiatori, ha voluto creare una storia di più ampio e internazionale respiro in cui contamina la tradizione allegorica del cinema russo con la vocazione spettacolare del fantasy cupo americano alla “Sleepy Hollow”. Protagonista non è, infatti, il giovane teologo Khoma, bensì il coraggioso cartografo Jonathan Green (Jason Flemyng) che, lasciata la moglie in dolce attesa in patria (cui continua comunque a spedire notizie via piccione viaggiatore), all'inizio del XVIII secolo intraprende a bordo della sua avveniristica carrozza-studio un viaggio che dall'Europa lo conduce verso Est per realizzare la mappa delle terre della Transilvania. Attraversata la quale e superato i Carpazi, si ritrova in un piccolo villaggio ucraino perso tra i boschi e circondato dalla nebbia i cui abitanti non somigliano a nessun altro popolo conosciuto e hanno scavato un profondo fossato che, secondo le loro convinzioni, li isolerebbe dal resto del mondo salvandoli dal male e dai demoni che controllano la zona.

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Ciò che ignorano è invece che il male ha trovato da lungo tempo casa nelle loro anime e sta aspettando un’occasione per uscire nel mondo esterno: potrà Jonathan svelare i vari misteri e fermare le spietate creature? Dal canto suo, Jonathan, positivista con una cieca fede nella scienza, dovrà ammettere che qualcosa di misterioso sta effettivamente accadendo in quel luogo desolato e ancora legato a superstizioni ataviche: Pannochka e la sorella Nastusya sono davvero delle streghe? Cosa si nasconde nella chiesa in cui ancora giace, insepolta, Pannochka? E qual è la natura del mostro che si aggira nelle paludi del villaggio? Uno dei pregi del film è la sontuosità visiva, la cinepresa (digitale) esplora cieli e boschi, coglie cunicoli nascosti sotto terra, acque di palude e persino mondi inesistenti e di alto effetto, con trasformazioni incredibili, è la sequenza della cena che si trasforma in un sabba di creature demoniache. Il film è disponibile in dvd e in blu ray, supporto di qualità più elevata che permette di vederlo anche in 3D, oltre ovviamente che in 2D. Pregevole l'edizione di Midnight Factory, come sempre molto curata  con libretto accluso redatto da Manlio Gomarasca e Davide Pulici e svariati extra:  making  focalizzato su storia, cast, scenografie, costumi, coreografie, effetti speciali, make up, tecnologia delle riprese in 3D, doppiaggio, colonna sonora e realizzazione del mostro Viy; una breve intervista al protagonista  Jason Flemyng e backstage di alcune sequenze. Curioso, eccome, tanto più che compaiono una macchina volante di Leonardo e l’anacronistico ricorso all’invenzione che i fratelli Lumière avrebbero fatto due secoli dopo…

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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