Verzeletti: «Combatto la sclerosi multipla correndo più forte di lei»

Vincenzo Cito
Dalla scoperta a 20 anni alla conquista di due ori nei 400 e negli 800 metri, la storia di Andrea: «Mai chiudersi in se stessi»
Andrea Verzeletti in azione - © www.giornaledibrescia.it
Andrea Verzeletti in azione - © www.giornaledibrescia.it
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Non c’ è burrasca che possa spegnere il fuoco di un grande amore. Lo ha scoperto a 20 anni Andrea Verzeletti quando, preoccupato per il gonfiore a un occhio, andò a farsi visitare e scoprì che il disturbo non era causato da problemi di vista ma dalla sclerosi multipla. Una parola allora terribile che per qualche tempo lo gettò nello sconforto.

Durò poco perché Andrea trovò in Elisa, la ragazza con cui si era da poco fidanzato, il sostegno più forte e i due decisero di affrontare assieme la malattia unendosi in matrimonio dopo qualche anno. «Ce la siamo portata dietro come fosse una dote di nozze - sorride ora Andrea - imparando a gestirla, a rispettarla e a non temerla, scoprendone i sintomi».

Passato e presente

Sono i più diversi, molto spesso non visibili e con i quali bisogna imparare a convivere. «Nel 2015 sono cominciati i formicolii alle gambe - continua - che spesso si accompagnano alla brutta sensazione di perdere l’equilibrio e di faticare a camminare».

Andrea abbraccia i figli - © www.giornaledibrescia.it
Andrea abbraccia i figli - © www.giornaledibrescia.it

Verzeletti non ha mollato mai, sostenuto dal calore della famiglia, allietata negli anni dalla nascita di Mattia, 14 anni, e Alice, 10 anni. «Quando abbiamo capito come fosse difficile spiegare agli altri quanto stavamo passando non ne abbiamo più parlato con nessuno a parte i nostri genitori e i testimoni di nozze».

E alla sclerosi Verzeletti ha risposto con una sfida. I piedi qualche volta lo tradivano? Li ha obbligati a correre, dedicandosi all’atletica leggera. «Ho cominciato con poche centinaia di metri prima di fermarmi e riprendere con fatica l’allenamento». Oggi, a 39 anni, fa le maratone, è uno dei più forti mezzofondisti italiani della sua categoria, la sua casa è piena di medaglie e agli ultimi assoluti disputatisi a Brescia ha vinto due ori, nei 400 e negli 800. «Potevano essere tre - precisa - perché sono arrivato primo anche nei 1500. Il regolamento però, vietava di svolgere due gare in tempi ravvicinati, cosa che ignoravo al momento dell’iscrizione. Poco male, il titolo è andato a Enzo Buffoli, mio compagno di squadra nel Rosa Running Team, che ha preso l’oro anche nei 5000».

La soddisfazione di Verzeletti dopo i trionfi agli assoluti - © www.giornaledibrescia.it
La soddisfazione di Verzeletti dopo i trionfi agli assoluti - © www.giornaledibrescia.it

Non è stato facile riconoscere lo status di atleti ai malati di sclerosi multipla e fino a qualche anno fra capitava fossero esclusi dalle gare perché i loro disturbi non erano particolarmente evidenti. Trasformando in colpe i loro meriti perché proprio grazie alla pratica dello sport - attività che una volta veniva addirittura sconsigliata da alcuni medici - e alle cure rese più efficaci dall’avanzare della ricerca, molti di loro non sono distinguibili dagli altri. «Certi pregiudizi però faticano a essere superati - sottolinea Andrea -. Le malattie silenziose e invisibili esistono, quelli che non capiscono cambiano idea solo quando ne vengono colpiti. In verità noi non abbiamo bisogno del giudizio degli altri, solo del loro sostegno».

Il futuro

Andrea conduce una vita normale, la malattia non gli impedisce di lavorare, grazie all’atletica leggera ha trovato compagni di squadra con i quali condividere la sua battaglia, come Maria Luisa Garatti, terza nel peso agli assoluti, cui nel gennaio scorso è stato assegnato il premio nazionale «Costruiamo Gentilezza» per il suo impegno nel promuovere valori sociali e nell’incoraggiare l’inclusione attraverso lo sport.

Sa però che il futuro è tutto da scrivere. «Non sempre la sclerosi porta alla sedia a rotelle - chiarisce - e comunque non si può smettere di vivere davanti a una prospettiva del genere. Costruisco la mia esistenza giorno dopo giorno senza pensarci e a ogni assalto della malattia risponderò colpo su colpo. Non bisogna chiudersi in se stessi rimuginando su quanto è capitato, la vita ogni giorno ti offre qualcosa di meraviglioso, se lo sai cogliere».

Lo scopre ogni giorno negli occhi di Elisa e dei figli, i suoi primi tifosi. E se la sclerosi multipla continuerà a inseguirlo, Verzeletti, grazie al sostegno delle persone amate, per lasciarla indietro sa che correrà ancora più forte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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