Traversata dello Stretto, sei bresciani in mare in ricordo del Kaimano

Vincenzo Cito
Tutti dell’Europa Sporting Club, hanno nuotato da Torre Faro a Villa San Giovanni in memoria di Troletti, l’agente della polizia stradale di Darfo morto in un incidente
La gioia all'arrivo
La gioia all'arrivo
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Le leggende degli antichi hanno generato mostri, colpa loro se le acque dello Stretto erano sempre agitate. Scilla, ninfa dalla bellezza sconvolgente, venne trasformata dalla maga Circe in una figura orripilante che infestava le acque insieme a Cariddi, creatura marina voluta da Zeus capace di ingoiare e rigettare l’acqua del mare causando vortici letali. Ecco perché morivano in molti quando si avventuravano nelle acque tra la Sicilia e la Calabria e tante imbarcazioni non arrivavano a destinazione. L’allargamento delle conoscenze, lo studio delle correnti e il progresso tecnologico hanno cancellato da tempo queste credenze e oggi nuotare da un capo all’altro delle due coste è alla portata di molti con un’adeguata preparazione.

Di recente lo hanno dimostrato anche sei bresciani dai 39 anni in su, tutti dell’Europa Sporting Club che hanno completato la Granfondo alla fine del mese di settembre. All’inizio la cosa è nata quasi per scherzo fra tre amici, presto sono diventati sette, uno dei quali non ha partecipato per problemi fisici. Come per la maratona di New York è un must per tutti quelli che corrono, negli anni lo è diventata per chi nuota la Traversata amatoriale dello Stretto, gestita sul posto da organizzazioni attrezzate di tutto e con staff composti da ex nuotatori agonisti, titolari di impianti sportivi locali ed esperti dello Stretto che sanno individuare il momento giusto della giornata e il percorso ideale: i gruppi non sono composti da più di 30 persone e vengono seguiti da ben dieci barche. Si nuota solo in condizioni di mare tranquillo all’insegna del puro divertimento tanto che non viene stilata alla fine nessuna classifica anche se a ogni atleta viene poi attribuito un tempo di percorrenza.

Allenamento

Per prepararsi al meglio Daniele Tomasini, Claudio Gamba, Mauro Coatti, Laura Berselli, Anna Quecchia e Renata Bonetti oltre che allenarsi in piscina hanno partecipato a gare in acque aperte, dai 1000 ai 3000 metri nei laghi della nostra provincia. E nell’ultimo weekend di settembre sono partiti per il sud.

Un momento della preparazione
Un momento della preparazione

«Siamo stati trasportati sulla spiaggia di Torre Faro sulla sponda siciliana – ricorda Daniele Tomasini, portavoce del gruppo – con l’aiuto di piccole barche condotte da pescatori locali, gli stessi che ci hanno poi seguito lungo l’intera traversata, con arrivo dopo circa tre chilometri e mezzo nella piccola frazione Cannitello di Villa San Giovanni». Innegabile un po’ di emozione. «Specie all’inizio – conferma Daniele – quando vedi la costa opposta che ti sembra in effetti un po’ lontana. Ma già dopo una mezz’oretta ti arriva la percezione opposta e cioè che il traguardo è ormai vicino». I sei nuotatori bresciani sono partiti in gruppi diversi, in base al loro livello di preparazione, e poi approdati in vari punti della spiaggia calabrese, presto si sono riuniti per festeggiare tutti assieme.

Il ricordo

Tutti i partecipanti hanno chiuso regolarmente l’attraversata. 29 i partenti, 29 gli arrivati. Per quanto l’iniziativa non avesse nulla di agonistico, vale la pena sottolineare i 41 minuti e 15 secondi con cui Amedea Vittoria Biello (Circolo Canottieri Aniene) ha concluso la sua performance ma alla fine quasi tutti hanno chiuso sotto l’ora – fra i quali tutti e sei i nostri atleti – a dimostrazione del buon livello medio della preparazione.

Non per questo i nuotatori dell’Europa Sporting Club si sentono protagonisti; ben altre le finalità che li hanno spinti alla traversata perché una delle boe di sicurezza cui erano ancorati due nostri partecipanti recava l’immagine di Federico Troletti, sportivo camuno e organizzatore in passato di molte traversate sui nostri laghi, mancato l’anno scorso a soli 48 anni in un tragico incidente stradale mentre guidava la sua moto.

Federico Troletti in acqua - © www.giornaledibrescia.it
Federico Troletti in acqua - © www.giornaledibrescia.it

Agente della polizia stradale di Darfo, era affettuosamente ricordato come «Kaimano» per le sue imprese in acque libere, tra le quali quelle del lago di Garda da Riva a Desenzano (54 km), e del lago Maggiore (20 ore di nuoto continuo). «Muoversi nelle acque libere dello Stretto – dice Tomasini – è stato come rivivere le sue stesse emozioni e ci è sembrato il modo migliore per ricordarlo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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