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SPERIAMO CHE SIA FEMMINA

Regia: Mario Monicelli Con: Liv Ullmann, Philippe Noiret, Bernard Blier, Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli Genere: commedia Distribuzione: Mustang
AA

Regia: Mario Monicelli
Con: Liv Ullmann, Philippe Noiret, Bernard Blier, Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli
Genere: commedia
Distribuzione: Mustang
Amaro e insieme pieno di speranza, lieve e profondo nonché deliziosamente cattivo è questo film del 1986 tornato reperibile in dvd (senza extra, purtroppo: li avrebbe meritati) che può essere definito l’ultimo capolavoro di Monicelli, dacché i successivi non hanno mai raggiunto la sua altezza. Una splendida galleria di personaggi femminili (che fa diventare commediola il successivo film femminile Usa “Fiori d’acciaio”) tratteggiata con sapienti pennellate che alternano l’ironia al dramma e al grottesco affidata ad un ottimo gruppo di attrici, ma anche la denuncia di un universo maschile costituito, a parte il fattore Giuliano Gemma, di storditi (lo zio fuori di testa Bernard Blier) infingardi, sfruttatori e cialtroni, uno dei quali diverrà oggetto di una delle più strepitose e assude morti cinematografiche che cava la risata dalla tragedia. La vicenda è ambientata in un casale toscano in cui vivono Liv Ullmann, divorziata dal conte Philippe Noiret e amante dell’accorto fattore Giuliano Gemma, la nipote lasciatale in custodia dalla sorella Catherine Deneuve che fa l’attrice a Roma, la domestica Athina Cenci che si prende cura di sua  figlia e dell’’altra ragazza più lo zio rimbambito Blier. Una routine interrotta dall’arrivo di Noiret con la sua amante Stefania Sandrelli per chiedere soldi per gettarsi nell’ennesima impresa strampalata e di Giuliana De Sio, altra sorella della Ullmann dai tanti alti e bassi affettivi e che ha trovato un nuovo amore, con la figlia Lucrezia Lante della Rovere, che ama la vita in campagna e i cavalli. La morte di Noiret, fortemente indebitato con la Sandrelli,  darà il via ad una grave crisi che potrebbe sfociare nelle vendita del casale e nella diaspora delle donne di famiglia, compresa la Cenci, o forse invece in una loro presa di coscienza della pochezza maschile, tanto più che una nuova vita sta per venire al mondo… Non datato e da vedere (o rivedere).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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