ROAD OF THE DEAD - WYRMWOOD

Regia: Kiah Roache-Turner
Con: Jay Gallagher, Bianca Bradey, Leon Burchill, Keith Agius,
Berynn Schwerdt, Luke McKenzie, Ollie Huddleston
Genere: horror
Distribuzione: Koch media
I fratelli Vanzina hanno sinora realizzato 49 film lavorando sempre insieme, Carlo regista ed Enrico sceneggiatore, ma a lavorare assieme per la loro opera prima, e i modo un po’ diverso, sono stati anche i fratelli australiani Roache-Turner, Kiah come regista e Tristan come produttore ed entrambi come sceneggiatori. Il risultato è stato questo “Road of the Dead – Wyrmwood” che la collana specializzata in hottor Midnight Factory di Koch media propone ora in dvd e in blu ray. “Mad Max incontra Zombi” e l’azzeccata e non mendace frase di lancio di una vicenda all’insegna dello splatter-zombie girata in Australia e che ha tra le trovate il fatto che il sangue di zombi può essere usato come carburante, un sostituto della benzina, ma non male neppure quella di un intruglio chimico che in qualche modo dà a chi se lo è iniettato la possibilità di controllare le orde affamate di morti viventi. Il soggetto è semplice: all’indomani di un’epidemia zombi che ha gettato il mondo nel caos, nell’Australia rurale e infestata da morti viventi super affamati e che, a differenza della tradizione, si muovono velocemente, un eterogeneo gruppo di sopravvissuti deve spostarsi dal punto A ad un punto B bardati con elmetti e tute militari come i cattivi di “Road Warrior” su un fuoristrada corazzato anti-zombi: inferriate ai finestrini, gabbia sul retro, rostri sui paraurti. Leader del gruppo è il meccanico Barry che viveva nell'entroterra australiano con la moglie Meganne e la figlia Annie quando è stato informato dalla sorella Brooke, la quale si trovava nel suo studio artistico, che a causa del gas fuoriuscito da una pioggia di meteoriti le persone si erano trasformate in zombi e che lei stessa era stata assalita da un suo modello e dalla sua assistente, riuscendo però a fuggire.
Fuga che aveva intrapreso anche Barry con i suoi familiari, solo che Meganne e Annie si erano tolte le maschere antigas infettandosi ed egli era stato costretto a ucciderle con una sparachiodi, ragion per cui è quasi impazzito e vorrebbe uccidersi a sua volta, ma ne viene impedito da Chalker, un altro sopravvissuto, che poi gli chiede di portarlo allo studio di Brooke, la quale però è caduta nelle mani di un gruppo paramilitare che l’ha rinchiusa in un camion che funge da laboratorio mobile per uno scienziato folle che fa i suoi esperimenti su persone normali. Il veicolo su cui viaggiano però smette di funzionare, i due proseguono a piedi e incontrano Benny, un altro sopravvissuto sotto choc per aver dovuto uccidere il fratello infetto e che per spara per errore a Chalker eliminandolo. Restano così insieme Benny e Barry che trovano un garage gestito da Frank e il suo assistente. Frank spiega che tutti i liquidi infiammabili sono diventati inutili, ma che scoprono accidentalmente che il fiato e il sangue degli zombi sono infiammabili e creano , e elaborare un motore zombi-alimentato. E proprio l’assistente di Frank, infettatosi durante la fuga, sarà utilizzato come combustibile per il camion… Ma basta così con la trama, salvi aggiungere che i due arriveranno a Brooke ed ai soldati, con che esiti si vedrà in un film che di splatter ne offre a iosa e che è passato nei maggiori festival del genere, compresi Sitges, Toronto e Mar De La Plata. Intitolato in originale "Wyrmwood", stravolgimento del termine "Wormwood" che nella Bibbia (soprattutto in quella ebraica) indica l'apparizione di una stella o di un angelo, il film dei fratelli Roache-Turner può essere definito un assemblaggio astuto o per altro solo furbetto di citazioni da horror consacrati: boschi e invenzioni meccaniche vengono dalla saga di "Evil Dead" di Sam Raimi, macchine e costumi da “Interceptor - Il guerriero della strada”, conosciuto anche come "Mad Max 2" di George Miller, la parte con i soldati e scienziati che modificano geneticamente una ragazza cita palesemente al "Return of the living dead III" di Brian Yuzna mentre le inquadrature sghembe e il mix grottesco-splatter-horror richiamano il Peter Jackson di "Bad taste" e "Braindead". Attenzione, il film, di cui è già in lavorazione il sequel, vanta fervidi ammiratori, ma anche convinti detrattori che lo ritengono banale: al singolo spettatore la sentenza. Come sempre, molto curata l’edizione italiana in cofanetto limited con librettot allegato per Midnight factory a due dischi quella in dvd e a un disco quella in blu ray; comuni i contenuti speciali che sono: backstage, scene tagliate (ben 19 minuti), interviste al cast tecnico e artistico, la post-produzione (4? 12”), la produzione, il lungo documentario di 47 minuti I diari di Wyrmwood e il trailer.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato