In passerella per ispirare bellezza e inclusione: la storia di Anna

Federico Bernardelli Curuz
Maisetti, modella di Angolo Terme, convive con il linfedema e giovedì ha sfilato sulle scale di Trinità dei Montia Roma
Anna Maisetti a Roma - © www.giornaledibrescia.it
Anna Maisetti a Roma - © www.giornaledibrescia.it
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«Per otto anni ho vissuto il linfedema come una condanna. Mi nascondevo, poi ho deciso di mostrare con orgoglio la mia calza elastica. Da allora non mi sono più fermata». E così Anna Maisetti, modella originaria di Angolo Terme, ha sfilato sulle scale barocche di Trinità dei Monti a Roma trasformando una condizione di fragilità in un messaggio di orgoglio e inclusione. La sua discesa, durante il V-Italy 2025 Global Summit, non è stata solo gesto scenografico, ma una dichiarazione di libertà: ciò che sembra un limite può diventare forza.

La storia

Il percorso di Anna parte a 22 anni, quando un intervento, per un tumore della pelle, le salva la vita, ma le lascia un linfedema secondario, patologia cronica del sistema linfatico che provoca gonfiore, dolore e difficoltà motorie. «Pensavo fosse la fine dei miei sogni - spiega -, ma ho trasformato il dolore in linguaggio creativo, di inclusione».

La calza utilizzata - © www.giornaledibrescia.it
La calza utilizzata - © www.giornaledibrescia.it

Il linfedema colpisce milioni di persone nel mondo. Può essere primario, da malformazioni congenite, o secondario, come per Anna, conseguente a interventi, radioterapie o traumi. I sintomi sono gonfiore persistente, pesantezza, rigidità articolare, dolore, rischio infezioni. Non esiste una cura definitiva, si gestisce con terapia decongestiva, linfodrenaggio, bendaggi, calze e tutori elastici, attività fisica, talvolta chirurgia. È una condizione che segna corpo e qualità della vita, richiedendo consapevolezza e riconoscimento sociale.

La rivoluzione

Anna è ripartita dalla consapevolezza: «Ho iniziato a condividere outfit colorati, a raccontare come abbinavo le calze. Ho usato l’ironia. Sono state le agenzie a cercarmi: la moda inclusiva è possibile, la diversità può stare sulle passerelle».

Il V-Italy Global Summit, ospitato a Roma dal 3 al 6 settembre, e diretto scientificamente dai professori Sergio Gianesini e Massimo Danese, ha dato spazio a pazienti, clinici e ricercatori. Il 4 settembre Anna ha aperto i lavori al Senato e parlato al Ministero dell’Interno sul tema dell’accessibilità agli ausili: «La calza compressiva è la mia seconda pelle, ma non è accessibile a tutti per qualità e quantità. È un’ingiustizia da affrontare». Il momento simbolico dell’intera iniziativa resta la discesa della Scalinata di Trinità dei Monti.

«Penso a quando volevo sparire - dice -. Oggi, con una calza fucsia, rappresento un messaggio di bellezza e cambiamento. Spero che questa sfilata ispiri chi ancora non si accetta, dia consapevolezza a chi non ha diagnosi e speranza a chi pensa che i sogni siano finiti».

Dal 2018 Anna porta avanti «Stile compresso», community diventata riferimento internazionale per chi convive con il linfedema. «Abbiamo dato voce a centinaia di persone - conclude -. Oggi, in un congresso con scienziati, medici e ministri, c’è spazio per noi pazienti e per la moda inclusiva. È la prova che stiamo facendo cose straordinarie. La salute, finalmente, va di moda».

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