OUIJA: L’ORIGINE DEL MALE

Regia: Mike Flanagan
Con: Elizabeth Reaser, Henry Thomas, Kate Siegel, Lin Shaye, Doug Jones, Annalise Basso, Parker Mack, Sam Anderson, Alexis G. Zall, Ele Keats, Eve Gordon, Lulu Wilson
Genere: horror
Distribuzione: Universal
Era un horror mediocre (a voler essere buoni) ”Ouija” di Stiles White del 2014 con le ragazzine improvvide che usavano per trastullo la tavoletta (ora divenuta un giocattolo della Hasbro) per parlare con i defunti e che, cresciute, vanno incontro a grossi guai, una suicida e l’altra minacciata da un fantasma vendicativo e letale. Però i giovani spettatori lo hanno apprezzato con tutti i suoi eccessi di effetti Jumpscare, la tecnica di far sobbalzare chi lo guarda sulle poltrone, e così una produzione da 5 milioni di costo aveva raggiunto i 50 di incassi, ragion per cui non poteva nella Hollywood d’oggi non esser messo in cantiere anche il remake. Che è questo “Ouija - L'origine del male” di Mike Flanagan, al suo quarto lungometraggio dopo il premiato “Absentia” del 2011 (indisponibile in Italia), “Oculus - Il riflesso del male” del 2013 e il pregevole “Somnia” uscito nel 2016 come questo, ora disponibile per visioni domestiche in dvd e in blu ray. Un sequel che, come il sottotitolo titolo fa capire, è però un prequel e – sorpresa – migliore del prototipo, pur se anche qui la regia esagera negli jumpscares, o come si diceva in tempi di americanismo non dilagante, ”colpi bassi”. In cui Flanagan conferma la sua vocazione per il cinema horror e la capacità di suscitare inquietudini e malessere grazia anche all’utilizzo di attori giovani quando non ragazzini, ma bravi e ben diretti. La sua trovata è stata di ricollegarsi al film di Stiles White cercando una storia originale che non proseguisse quanto già visto, ma che potesse spiegare cosa fosse realmente successo allo spirito maligno che perseguita i protagonisti: chi è realmente DZ, lo spirito femminile che tormenta i protagonisti del primo film, e che cosa le era successo per essere trasformata in un'anima in pena alla ricerca di vendetta contro coloro che abitavano nella sua casa?. Eccoci così nel 1967 – e in tv si vedono le immagini della corsa allo spazio per dare un preciso riferimento temporale – nella casa in cui vivono la madre da poco vedova Alice (Elizabeth Reaser) e le due figlie, la 15enne Lina (Annalise Basso) e Doris (Lulu Wilson, che conferma le qualità già mostrate esordendo in “Liberaci dal male”) di 9 anni. La donna si guadagna da vivere come medium senza averne i poteri, non con intenti truffaldini però perché così immagina di aiutare il prossimo, con la collaborazione delle due ragazze che si prestano a mettere in scena i trucchi necessari.
Per accreditarsi ulteriormente nei confronti dei clienti, un giorno Alice acquista la Ouija, tavoletta con le lettere dell’alfabeto e planchette mobile che serve per parlare con i defunti, e la cosa sembra funzionare. Il fatto è però che Doris, che ha vedere doti mediatiche, prende ad utilizzarla entrando addirittura in contatto uno spirito che le fa trovare celati ii cantina i soldi con cui evitare lo sfratto. Non è però il padre, come madre e figlie credono, ma qualcosa di più terribile che si impadronisce della piccola Doris che ha atteggiamenti da posseduta, strane espressioni negli occhi e di voce; che sia necessario l’intervento di un religioso? Ecco così arrivare padre Tom, un prete cattolico di cui Alice in qualche modo subisce il fascino pur sapendo di non poter mai realizzare la sua attrazione proibita, il quale Tom si avventura in un percorso non solo spiritualmente pericoloso alle prese con un male frutto di terribili esperimenti su cavie umane fatti da un medico nazista rifugiatosi negli Usa. Si potrà scacciare l’essere maligno e chi della famiglia riuscirà a scamparne, ma a che prezzo? Il film è un horror di medio livello che mixa fantasmi e citazioni dall’”Esorcista” (ragazza arrampicata sui muri compresa) e mixa il tutto con l’originalità di attribuire al passato nazista quanto a distanza di anni sta avvenendo nella famigliola che vive in America. Un sequel anzi un prequel meglio strutturato drammaticamente con personaggi (e attrici) più simpatici e coinvolgenti, più un finale non inatteso, ma che suscita brividi e tensione. Attenzione all’ultimissima sequenza posta al termine dei titoli di coda. In genere, Universal offre un numero minore di extra nel dvd e maggiore nel più qualitativo blu ray, ma stavolta la dotazione, assai buona, è eguale per entrambi i formati: Scene eliminate; Il making; Dove c’è horror, c’è casa; • La ragazza dietro Doris.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato